Le bandiere del sindacato sui cancelli della ex Merloni

Promuovere la realizzazione di iniziative imprenditoriali nel territorio dei comuni dell’area coinvolta dalla crisi dell’ex Gruppo Antonio Merloni, con l’obiettivo di rafforzare e riqualificare il tessuto produttivo locale e permettere la ricollocazione dei lavoratori della A. Merloni in amministrazione straordinaria. È l’obiettivo dell’Avviso della Legge 181 del 1989, pubblicato martedì con una circolare dal ministero dello Sviluppo economico. L’area coinvolta dalla crisi Merloni riguarda 73 Comuni: 56 nelle Marche e 17 in Umbria, e le risorse messe a disposizione dal Mise per la legge 181 ammontano a 26 milioni di euro, ripartite in misura eguale tra le due Regioni interessate.

L’Avviso Le domande per gli incentivi potranno essere inviate a partire dalle 12 del primo giugno prossimo e fino alle 12 del 30 giugno, esclusivamente online sulla piattaforma di Invitalia, soggetto gestore degli incentivi. Gli incentivi prevedono un contributo in conto impianti, un eventuale contributo diretto alla spesa e un finanziamento agevolato, che può coprire fino al 50 per cento degli investimenti ammissibili ed è rimborsabile in 10 anni. Complessivamente le agevolazioni coprono fino al 75 per cento delle spese. Per programmi di investimento produttivo proposti dalle grandi imprese, c’è anche la possibilità di ottenere le agevolazioni a titolo de minimis, con un finanziamento agevolato che copre fino al 55 per cento degli investimenti ammissibili. Sono finanziabili i programmi di investimento produttivo, i programmi di investimento per la tutela ambientale, eventualmente completati da progetti per l’innovazione dell’organizzazione, che comportino un aumento dei posti di lavoro e, prioritariamente, la ricollocazione dei lavoratori della Antonio Merloni in amministrazione straordinaria. Programmi di investimento che devono presentare spese ammissibili per almeno 1,5 milioni di euro.

L’incontro Martedì inoltre nella sede della Jp Industries, si è svolto il terzo incontro sul piano industriale presentato dalla proprietà alle organizzazioni sindacali di Perugia e Ancona. «Il confronto avviato ormai da settimane  – è scritto nella nota dei sindacati – è stato incentrato sui quesiti posti dalle organizzazioni sindacali che hanno evidenziato la necessità di approfondire i punti toccati solo marginalmente dal piano presentato dall’azienda». «Siamo di fronte a una discussione articolata e complessa – affermano Fim, Fiom e Uilm di Perugia e Ancona – che per sua natura, viste anche le difficoltà che il percorso giudiziario sulla vendita ha fino ora giocato, deve rimanere incentrata sulle reali strategie, prospettive e i conseguenti investimenti per la Jp, andando oltre i soli ‘titoli’ finora prospettati».

I sindacati «Rimane chiaro – proseguono i sindacati – che si devono costruire entro quest’anno le basi per una vera ripartenza dell’azienda, per arrivare al 2018 con una struttura consolidata e capace di accogliere a pieno titolo tutti i 700 lavoratori che tra Umbria e Marche, anche per nostro merito, sono stati ricollocati nella JP Industries». Da questo punto di vista rimane costante da parte dei sindacati la comunicazione con le istituzioni, a partire dal ministero dello Sviluppo economico, che, sia per quanto riguarda gli investimenti, che per le linee di credito, hanno svolto e devono ancor di più svolgere un ruolo importante. Le parti si rincontreranno il prossimo 13 aprile, dove saranno illustrati gli approfondimenti e le aggiunte chieste dal sindacato. Appena conclusa la verifica sul piano industriale, i sindacati procederanno alle assemblee con i lavoratori.

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