di Ivano Porfiri

Non sarà la velocità istantanea della fibra ottica, ma la notizia è che la burocrazia, per una volta, anziché rallentare sta accelerando i lavori. Si parla della diffusione della cosiddetta banda ultra larga alle aree “bianche” cioè quelle che gli operatori privati non cablano perché non convenienti (discorso a parte vale per le aree centrali di Perugia e Terni, in gran parte già servite da fibra ottica). Ha deciso di pensarci il governo, affidando a Infratel il compito di dotare di connessioni minimo a 30 Megabit almeno il 70 per cento delle abitazioni, aziende ed edifici pubblici. L’Umbria, nel maxi piano partito nel 2017, era stata inserita nel lotto 2 di regioni aggiudicato a Enel Open Fiber. L’obiettivo era completare tutto entro fine 2020 ma, a sentire la Regione, a metà 2019 sarà praticamente tutto fatto. Questo grazie al meccanismo della “conferenza di servizi simultanea sincrona”. Cioè, anziché procedere con ogni singolo comune singolarmente, si sono raggruppati comuni limitrofi e si sta così procedendo a spron battuto.

MAPPA INTERATTIVA

Ok a 43 progetti su 92 «Voglio qui affermare di essere fiero della risposta che stanno dando le nostre pubbliche amministrazioni – dice a Umbria24 l’assessore regionale Fabio Paparelli -. Comuni, province, sovraintendenze ed enti vari stanno infatti rispondendo puntualmente all’incalzante regia messa in campo dagli uffici regionali per il rilascio delle autorizzazioni necessarie all’apertura dei cantieri. Ci risulta che in tutte le altre regioni italiane l’iter vada molto più a rilento ma grazie alla formula che abbiamo adottato, ovvero le conferenze unificate di zona, sono stati già approvati i progetti di metà dei comuni umbri (43 su 92). Anche se ogni comune è un caso a sé, le statistiche ormai dicono che in circa 40 giorni dal primo contatto si ottengono le autorizzazioni necessarie, nei 20-30 giorni successivi si apre il cantiere, dopo 3 o 4 mesi i lavori sono conclusi. Ciò ci consente di affermare che entro gennaio stimiamo di avere concluso il rilascio dei permessi, entro marzo ogni comune avrà iniziato i lavori, entro l’estate 2019 tutti i cantieri saranno chiusi».

Tra i primi 15 comuni A testimonianza della velocità di realizzazione c’è che, a breve, Open Fiber procederà simbolicamente all’accensione dei primi 15 comuni italiani interamente cablati e, tra questi ci sono Castel Giorgio (il primo cantiere aperto in Umbria nel giugno scorso e i cui lavori sono in fase di ultimazione) e Attigliano.

Le quattro fasi Oltre a questi due comuni, al 24 settembre risultano aperti i cantieri a Piegaro, Montegabbione, San Venanzo, Parrano, Ficulle, Allerona, Castel Viscardo, Porano, Montecchio, Guardea, Alviano, Lugnano in Teverina, Giove, Penna in Teverina, Montefalco, Sellano, Preci, Cerreto di Spoleto, Vallo di Nera, Poggiodomo, Sant’Anatolia di Narco, Scheggino e Monteleone di Spoleto. Sono parte di quelli inseriti nella Fase 1 (a parte Montefalco, la cui tempistica è stata anticipata). Sono infatti quattro le fasi che porteranno alla fine a connettere 128.924 abitazioni più circa altri 40 mila edifici tra pubblica amministrazioni, imprese e no profit con 1.132 km di scavi. L’investimento della Regione, attraverso fondi europei (Fse, Fesr e Feasr), è di oltre 56 milioni di euro.

Le connessioni Nelle aree oggetto di intervento si prevede di realizzare come minimo una connessione a 30 Mbit/s in download. Nel dettaglio, per le “aree bianche” raggruppate nel Cluster C il 70 per cento delle unità immobiliari superiori a 100 Mbit/s in download e 50 Mbit/s in upload e il 30 per cento almeno 30 Mbit/s in down e almeno 15 Mbit/s in upload. Nelle aree del Cluster D almeno 30Mbit/s in down e almeno 15 Mbit/s in upload per il 100 per cento delle unità immobiliari. Connessioni da realizzare con modalità Fiber to the Home (FTTH) per tutte le sedi della pubblica amministrazione, presidi sanitari pubblici e plessi scolastici. Per le abitazioni private e aziende col FTTH dove possibile e con tecnologia wireless per le case sparse. Restano fuori circa 40 mila edifici, classificati come “facoltativi”, soprattutto case isolate, per le quali non viene garantita la connessione dal Piano Bul, ma che potrebbero rientrare ora o in futuro nelle aree coperte col wireless.

Nella mappa interattiva la situazione per ciascun comune: clicca e visualizza tutti i dati tra cui i km di cablatura, la fase in cui è stato inserito e il numero di edifici che verranno connessi