«Calpesta i diritti degli operatori di prossimità». Con queste parole Gianbattista Frontera, vicepresidente di Assoprovider (l’associazione dei provider indipendenti), boccia le modifiche alla legge 31/2013 approvate recentemente dalla giunta regionale; un testo tramite il quale vengono anche cancellate le esenzioni, per i provider, dal pagamento dei canoni per l’attraversamento del demanio di proprietà regionale per la posa di fibra ottica: «La modifica della legge – dice Frontera – ci ha colpito ancora di più siccome la sentivamo nostra, in quanto noi come Assoprovider, partecipammo alla sua redazione».

COSA CAMBIA CON LE MODIFICHE

Cosa cambia Il nuovo testo inoltre «non consente più alla Regione di farsi parte diligente nell’armonizzazione di regolamenti e norme di sotto/sopra suolo per le infrastrutture di telecomunicazione, sia provinciali che comunali». Inoltre viene cancellata la consulta delle telecomunicazioni, «un organo – ricorda Assoprovider – che consentiva un dialogo permanente con gli stakeholder. Oltre a ciò non rende più automatica la possibilità per tutti gli operatori di avere avere a disposizione in noleggio gli oltre 600 km di fibra di proprietà regionale».

Gattopardismi «Dopo 5 anni di inazione da parte della giunta precedente come parte diligente nell’applicazione della legge – commenta Frontera – con la nuova giunta passa lo “storytelling” del taglio della regolamentazione regionale nel settore della digitalizzazione, come se l’incertezza delle regole fosse un fattore accelerante, in un momento così delicato per il nostro Paese e la Regione». «Il passaggio dalla giunta precedente alla giunta attuale – conclude il vice presidente di Assoprovider – di diverso orientamento politico, nella regolamentazione del settore delle telecomunicazioni, ha un che di “gattopardesco” dove: “cambiamo tutto, per non cambiare nulla”».

Semplificazione Le modifiche alla legge sono state approvate a metà maggio e, in quella sede, l’assessore allo Sviluppo economico Michele Fioroni ha parlato di «una forma di semplificazione normativa e amministrativa di un settore strategico», in grado di rendere più semplice l’implementazione del 5G in Umbria. La legge del 2013 è stata considerata come un«ostacolo all’installazione di nuove antenne di telecomunicazione e pertanto potenziale impedimento alla diffusione del 5G».

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