di Chi.Fa.
Sono tornati a operare all’interno della nuova Elettrocarbonium, una quindicina tra operai, impiegati e quadri dirigenti assunti dalla Morex di Narni che entro la fine di agosto, almeno questo l’impegno dell’azienda, dovrebbe ricollocare un organico di circa 60 unità, a fronte delle 90 abbondanti complessive ex Sgl Carbon.
Elettrocarbonium in 60 al lavoro entro agosto Il percorso verso l’agognato rilancio del sito industriale per la produzione di elettrodi di grafite è dunque iniziato insieme alla nuova era dell’amministratore delegato Michele Monachino che alla fine del gennaio scorso ha preso in mano le redini del sito di via del Lavoro su cui, è noto, la cessione non è ancora formalmente avvenuta a causa dell’iter avviato dagli enti coinvolti in sede Conferenza dei servizi per la bonifica. Se la marcia rispetterà il cronoprogramma messo sul tavolo dei sindacati entro settembre con un organico di 60 unità si tornerà a produrre per tentare soprattutto di recuperare i primi clienti tra quella dozzina abbondante a cui negli ultimi anni si sono forniti elettrodi di grafite.
Costi energetici e moral suasion su vecchi clienti In questo senso Fabrizio Framarini della Femca-Cisl annuncia la richiesta di un tavolo con le istituzioni coinvolte, a cominciare dalla Regione, per tornare al tavolo del Mise sia per stringere sul recupero di agevolazioni dei costi energetici da attivare per lo stabilimento di Narni che per attivare quell’azione di moral suasion che il Governo, facendo leva sul rilancio di una fabbrica 100% italiana, dovrebbe compiere sui vecchi clienti così da riavvicinarli a Elettrocarbonium ma anche, è la riflessione di più ampi spettro, attivare una filiera produttiva virtuosa, contando su una produzione d’eccellenza.
Banco di prova del mercato E infatti l’attenzione intorno al primo semestre della nuova era del sito industriale di via del Lavoro è alta perché a casa ci sono ancora 32 lavoratori che urge ricollocare in azienda, senza contare che dal banco di prova del mercato dipenderanno naturalmente anche le sorti dei 60 che dovrebbero essere operativi dalla fine di agosto. In attesa dei primi movimenti sindacali e istituzionali, la produzione riprenderà con circa 500 tonnellate al mese, volume non sufficiente a far alzare in piedi il gigante di Narni che si regge sulle 12-15 mila tonnellate annue. Anche qui a stabilire l’eventuale aumenti dei volumi sarà il mercato.
Elettrocarbonium ospita Il Porcile di Pasolini Intanto il capannone della nuova Elettrocarbonium sarà il palcoscenico dello spettacolo teatrale Il porcile di Pier Paolo Pasolini che andrà in scena il 3, 4 e 5 luglio a Narni Scalo in occasione del quarantennale della morte dell’intellettuale italiano. A metterlo in scena un gruppo di attori locali guidati dal regista e sceneggiatore Germano Rubbi, che lo ha presentato venerdì mattina al teatro comunale Giuseppe Manini con l’assessore alla cultura Gianni Giombolini. «L’idea dello spettacolo – hanno spiegato Rubbi e Giombolini – nasce con una serie di obiettivi che legano insieme la fabbrica e il territorio. Il porcile è un’opera di denuncia dal forte impatto sociale, è il manifesto ella critica sociale di Pasolini, un tema che attori e amministrazione comunale pensano possa inserirsi molto bene nella crisi di oggi. La scelta dell’Elettrocarbonium – hanno aggiunto l’assessore e il regista – è un momento molto importante per la città visto lo storico ruolo economico e simbolico che essa rappresenta per Narni, soprattutto in un periodo in cui si è in cerca di una nuova identità».
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