Gli ex operai Merloni riassunti dalla J&P sono solo 700 (Foto F.Troccoli)

di D.B.

Trentacinque milioni di euro per agevolare investimenti e per progetti imprenditoriali volti prima di tutto al reimpiego dei lavoratori ex Merloni. E’ questo il cuore del nuovo Accordo di programma sul quale venerdì si è raggiunta un’intesa a Roma tra le Regioni Umbria e Marche e i tecnici del ministero dello Sviluppo economico. I fondi nazionali riguarderanno quindi quei 1.400 operai circa che non sono stati riassunti dalla J&P di Giovanni Porcarelli, ovvero colui che ha preso in mano gli stabilimenti di Gaifana e Fabriano. Sedi in cui lavoreranno però solo 700 operai degli oltre duemila coinvolti in quella che è la più grande crisi industriale dell’Appennino.

L’Accordo Il punto importante dell’Accordo, che verrà sottoscritto dal ministro Corrado Passera e dai presidenti di Umbria e Marche, attiene agli incentivi occupazionali sanciti dalla legge nazionale 181 del 1989. Una normativa che punta al sostegno della reindustrializzazione delle aree in crisi attraverso incentivi per fabbricati, attrezzature, progetti, nuove tecnologie e così via. Tutti i programmi saranno valutati da Invitalia, ovvero il soggetto deputato alla gestione della legge 181, insieme alle istituzioni e al comitato tecnico dell’Accordo di programma. Ogni sei mesi si tireranno le fila e si valuteranno i risultati raggiunti. Ora l’auspicio dei lavoratori è che si sviluppino progetti e opportunità per offrire concrete occasioni di reimpiego.