Sembra quasi sfumare in un progetto di più ampio respiro l’accordo per la reindustrializzazione della Treofan di Terni. Lo fa pensare la nota diffusa a margine dell’incontro tra l’assessore allo Sviluppo economico della regione Umbria Michele Fioroni e il viceministro Alessandra Todde che si sono seduti al tavolo per discutere la progettualità regionale per l’area di crisi complessa Terni-Narni e il percorso di reindustrializzazione del sito che Jindal ha deciso di chiudere, per il quale si attendeva la nomina di un advisor che non è ancora avvenuta.

Regione Umbria Palazzo Donini ha presentato il progetto ‘Sustainable Valley’, una delle iniziative chiave del Pnrr regionale, che prevede il rilancio del territorio del ternano attraverso una specializzazione sull’economia circolare. L’obiettivo – si legge – è quello di rendere il polo chimico di Terni nuovamente competitivo, creando delle filiere di bioeconomia grazie all’integrazione della filiera dei biomateriali con quella agricola. A Terni potrà quindi sorgere un vero e proprio distretto dei materiali sostenibili, altamente innovativo e avviato ad un processo di abbattimento delle emissioni, che lo potrebbe rendere uno dei primi poli industriali totalmente decarbonizzati. «In questa progettualità – è stato specificato – rientra anche la reindustrializzazione di Treofan, una crisi che non può essere risolta in maniera autonoma, ma che va contestualizzata in una visione di medio-lungo periodo, che punti a riutilizzare le infrastrutture in maniera rinnovata e coerente con il percorso di specializzazione territoriale».

Treofan e polo chimico Il viceministro ha espresso un forte apprezzamento per la proposta progettuale, che si inserisce perfettamente nelle direttrici di sviluppo identificate dal Governo nel Piano Nazionale di Riprese e Resilienza. In quest’ottica è stata sottolineata la volontà a collaborare con la Regione per individuare gli strumenti di finanziamento più adatti a supportare l’iniziativa. Il paradigma proposto dall’assessore Fioroni si basa sull’idea di dare nuova vita a siti colpiti da gravi crisi industriali e dal rischio desertificazione. «L’incontro di oggi é stato molto proficuo perché non ci siamo limitati a condividere una visione per il futuro dell’area di crisi complessa di Terni-Narni ma di porre i presupposti per la costruzione di un ecosistema integrato e resiliente basato su una filiera sostenibile e rivolta al futuro», dichiara la viceministro Alessandra Todde. L’Assessore Michele Fioroni dichiara infatti che «Il modello propone una specializzazione economica precisa, una definizione chiara degli obiettivi di medio e lungo termine e la creazione di infrastrutture duali di ricerca, dove enti pubblici e privati collaborino per garantire un alto livello di innovazione e qualità all’interno delle aree riqualificate. Una sfida per il territorio che attribuisce a Terni un ruolo centrale in un più ampio processo di sviluppo dell’economia regionale, che mira a rendere l’Umbria una regione nuovamente competitiva, puntando sulla valorizzazione dei suoi punti di forza». Un’impostazione particolarmente apprezzata anche perché potrebbe rappresentare una best practice nazionale da replicare in altre aree di crisi.

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