I camion fermi di fronte all'azienda (foto Fabrizi-U24)

di Chiara Fabrizi

«La cisterna del gasolio è vuota, soldi per pagare i fornitori non ce ne sono, chiediamo un aumento delle tariffe del 10%, quando avremmo potuto chiederlo del 25, e la Cementir che fa? Ci sbatte le porte in faccia proponendo, conti alla mano, un misero 3%». Sono imbestialiti i 70 autotrasportatori del Consorzio di Spoleto che servono da anni lo stabilimento Cementir di San Martino in Trignano, così non possono più andare avanti. E allora hanno deciso di incrociare le braccia, decretare il blocco dei mezzi, che adesso fanno bella mostra di sé davanti allo stabilimento.

«Se arrivano autotrasportatori di fuori qui scoppia una guerra» Ma in questo braccio di ferro con la Cementir la tensione rischia di salire alle stelle tra la tarda mattinata e il primo pomeriggio di mercoledì. Sì, perché il management della proprietà avrebbe annunciato l’intenzione di ricorrere ad autotrasportatori esterni al Consorzio per far consegnare il cemento rimasto bloccato nello stabilimento lunedì pomeriggio e tutta la giornata di martedì. Un’ipotesi che, neanche a dirlo, crea non poca agitazione tra i camionisti pronti a difendere la loro protesta con le unghie e con i denti. E non solo. «Se domani (mercoledì, ndr) – spiegano compatti – si presenta qualcuno siamo pronti ad opporci fisicamente».

«Gasolio aumentato» Anche perché verrebbe meno lo scopo della protesta. «Questo è un blocco mezzi e quindi un blocco delle

L'assessore Della Vecchia a colloquio con i lavoratori (foto Fabrizi-U24)

consegne – spiega Eugenio Cernigliaro, responsabile del Consorzio – se il cemento lo trasportano altri diventa tutto inutile». Ma queste sarebbero solo le estreme conseguenze. All’origine dello sciopero c’è una trattativa, portata avanti da mesi, e con la quale in estrema sintesi gli autotrasportatori chiedevano un adeguamento delle tariffe. «Fino ad oggi dei rincari ci siamo fatti carico noi – continua Cernigliaro – sono anni che non ritoccano le tariffe nonostante il prezzo del gasolio sia lievitato, per non contare tutto il resto». Per questo ritengono la loro richiesta «più che equa, non pretendiamo la luna, solo un po’ di rispetto».

Chiedevano il 10%, gli concedono il 3% Rispetto molto lontano da quel 3% messo sul tavolo dalla Cementir. «Avremmo potuto chiedere il 25% – prosegue ancora Cernigliaro – ma ci siamo limitati al 10% per senso di responsabilità, trattiamo e ritrattiamo e alla fine ci vengono a dire che sono disponibili a firmare per un adeguamento delle tariffe del 2% sulla stragrande maggioranza dei viaggi e del 6% sui restanti, non è accettabile, non si scherza con 70 famiglie, così si prendono in giro le persone».

Autotrasportatore a 21 anni Anche perché il lavoro è tra i più duri e anche tra i più pericolosi. Viaggiare su strada con i giganti dell’asfalto non è scherzo, prudenza e attenzione sono elementi imprescindibili per la sicurezza dei camionisti e per quella degli altri automobilisti. «Facciamo due viaggi al giorno di quattro ore ciascuno – racconta il più giovane del Consorzio, camionista ad appena 21 anni – tra l’uno e l’altro siamo obbligati a fermarci per 45 minuti, poi ci rimettiamo in fila con il mezzo davanti allo stabilimento, aspettiamo il nostro turno per caricare e poi ripartiamo». Vita durissima. «È un mestiere duro – continua – ti deve piacere io ci sono cresciuto, mio padre fa questo e alla fine mi piace, però certo le condizioni sono sempre più tremende».

I lavoratori hanno decretato il blocco dei mezzi (foto Fabrizi-U24)

Della Vecchia: «La vostra lotta è giusta e legittima» All’incontro improvvisato nella sede del Consorzio a due passi dallo stabilimento Cementir partecipa anche l’assessore provinciale ai Trasporti Luciano Della Vecchia che, al termine degli interventi degli autotrasportatori, «benedice» il blocco dei mezzi e lo sciopero. «La vostra lotta è giusta e legittima – afferma – questo settore era in crisi prima della crisi, in trattativa avete avuto un atteggiamento a dir poco responsabile ed è chiaro che così non potete andare avanti, avete troppe poche garanzie in materia di sicurezza e la Provincia sarà al vostro fianco in questa protesta».

«Attenzione a chi spunta nel comparto, rischio riciclaggio» E poi il monito. «Il sistema dei trasporti è il terreno più appetitoso per fare entrare soldi sporchi, per fare riciclaggio, occorre stare attenti anche nel vostro settore che è il vero anello debole della filiera».

Benedetti lavora all’apertura del tavolo Mercoledì davanti ai cancelli della Cementir arriverà anche il primo cittadino Daniele Benedetti che, nella tarda serata, ha reso noto di avere contattato l’assessore allo sviluppo economico Vincenzo Riommi. «Stiamo lavorando per aprire un tavolo di confronto sulla vicenda e organizzare subito un incontro con la Regione. L’obiettivo è di mettere tutti seduti intorno ad uno stesso tavolo, le istituzioni, il Consorzio, la dirigenza della Cementir e trovare in breve tempo una soluzione positiva al problema».

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2 replies on “Cementir, la battaglia del camionista 21enne e dei suoi 70 colleghi: «Vogliamo solo rispetto»”

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