di Chiara Fabrizi
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Frizioni e tensioni. Non si è svolta in un clima esattamente sereno l’assemblea ordinaria e straordinaria della Banca Popolare di Spoleto che, in quattro ore abbondanti di seduta, ha dato il via libera sia al bilancio 2014, chiuso con un rosso da 35 milioni, e soprattutto all‘aumento di capitale da 90 milioni di euro valore equivale al conferimento di 32 sportelli bancari di Desio in Lazio e Toscana. Operazione, questa, su cui il presidente del socio di minoranza al 13.22% Spoleto Credito e Servizi (Scs), l’avvocato Massimo Marcucci, ha richiesto invano di rinviare la votazione.
Bilancio Bps 2014 A coordinare i lavori il presidente di Bps Stefano Lado, affiancato dal consulente legale Luigi Arturo Bianchi, dal notaio di Perugia Adriano Pischetola, ma dal vicepresidente Bps e direttore generale di Desio, Luciano Colombini, e dal direttore generale di Bps Angelo Antoniazzi che ha aperto i lavori presentando il bilancio 2014, limitato al periodo agosto-dicembre, quello a gestione Desio che detiene il 73.16% delle quote Bps. «Non possiamo fare confronti col passato sia perché – ha detto il dg Antoniazzi – il perimetro è diverso causa dismissione della filiale di Milano che per l’arco temporale limitato a 5 mesi, ma in ogni caso chiudiamo con risultato d’esercizio in perdita per 35 milioni, rettifiche di crediti per 60.9 milioni e una raccolta diretta che si attesta a 2.617,8 milioni di euro». Tra le pieghe del documento anche crediti deteriorati lordi per 816.7 milioni di cui 505.8 in sofferenza e 310,9 in probabile inadempienza.
Commissariamento Bps annullato, contestazioni e repliche Aperta la discussione sul punto all’ordine del giorno ordinario sul palco sono intervenuti per titolo o per delega di soci Carlo Ugolini, Leodino Galli, Stefano Di Fonso, Maria Laura Ficola, Mauro Novelli. Tutti a vario titolo hanno contestato la legittimità dell’assemblea e della presidenza di Lado, alla luce della sentenza con cui il Consiglio di Stato ha proceduto all’annullamento del decreto di commissariamento di Bps, pronuncia fotocopia si è avuta anche per Scs. Sul fronte legale la stessa Consob ha richiesto un’integrazione d’informativa a Desio e proprio attraverso il documento ha risposto l’avvocato Bianchi: «Al di là di eventuali effetti amministrativi sulla cessata procedura di amministrazione straordinaria, la pronuncia del Consiglio di Stato non determina alcuna conseguenza sulla base dell’articolo 2379-ter del codice civile che codifica l’intagibilità e irreversibilità degli effetti delle deliberazioni assembleari di aumento di capitale delle società per azioni, specie se quotate in borsa». Dopo due ore di discussione, il bilancio è stato approvato col voto favorevole di soggetti che in assemblea rappresentavano per titolo o delega il 99.9% degli azionisti, complessivamente 26 aventi diritto, tra cui l’ad del gruppo Desio Tommaso Cartone.
Marcucci (Scs): «Rinviamo votazione su aumento di capitale» L’assemblea è quindi entrata in seduta straordinaria per discutere l’aumento di capitale da 90 milioni di euro con emissione di 50.015.453 nuove azioni ordinarie al prezzo unitario di 1,812 mediante conferimento di 32 sportelli bancari in Lazio e Toscana riservato al socio Desio. Qui, tra gli altri, a prendere la parola è stato l’avvocato Marcucci, presidente di Scs, che ha richiesto di rinviare la votazione e quindi la deliberazione assembleare sull’aumento di capitale «perché – ha affermato in sostanza – sulla elezione del consiglio d’amministrazione Scs pende un procedimento civile su cui il giudice non si è ancora pronunciato, ma anche perché ritengo che occorrerà attendere i provvedimenti richiesti al ministero dell’Economia e Finanze dal Consiglio di Stato per capire gli sviluppi della sentenza».
Via libera a operazione con ok di 85.8% soci Il presidente Lado ha subito messo ai voti la proposta, non accolta dai soggetti che rappresentavano in sala l’85.8% dei soci, tra cui naturalmente Desio che non ha quindi assecondato la richiesta di rinvio del socio di minoranza Scs, che con l’aumento di capitale vede ristringersi ulteriormente la propria quota. L’avvocato Marcucci ha quindi depositato a verbale una relazione in cui si evidenziano una serie di criticità, chiedendo ulteriori approfondimenti, sulla relazione firmata dal professor Mario Massari, ordinario di finanza aziendale alla Bocconi di Milano. L’aumento di capitale è stato tuttavia messo ai voti e approvato dai soci detentori dell’85.8% del pacchetto azionario Bps.