«Non è più rinviabile la discussione su mix produttivi, strategie commerciali e mercati di riferimento, livelli occupazionali e relativa organizzazione del lavoro. Più in generale si devono esplicitare le scelte di fondo, reparto per reparto, sia dell’area a caldo che dell’area a freddo, con particolare riferimento al Tubificio, dopo 9 mesi dallo scorporo, Società delle fucine, che ha mercato ma carenze nelle infrastrutture, Pix3 che diventa la nuova finitura e il Centro servizi Terni che sta subendo la ristrutturazione più recente». Questo il monito della Fiom Cgil che nella giornata di lunedì ha riunito il comitato degli iscritti di Acciai Speciali Terni congiunto a quelli delle aziende metalmeccaniche dell’indotto, alla presenza della Segreteria provinciale della Fiom di Terni e di Claudio Cipolla, segretario generale
della Cgil di Terni.
Arvedi Ast «L’ampio e articolato dibattito – fanno sapere i metalmeccanici della Cgil – si è sviluppato dopo la ripresa totale delle attività lavorativa e ha espresso preoccupazione per il protrarsi dell’incertezza relativamente all’accordo di programma e al dettaglio del piano industriale. Nei mesi scorsi e prima della fermata estiva abbiamo assistito al teatrino di chi si voleva intestare il merito di un accordo di programma di cui, però, si sono perse le tracce, lasciando in evidenza la mera speculazione e la propaganda politica, visto che sono passati 40 giorni dai primi di luglio, periodo in cui il Mimit doveva riconvocare il tavolo con le parti sociali».
Fiom Cgil «La regione dell’Umbria e il Comune di Terni – questo il monito – avrebbero potuto recuperare parte del tempo perduto, coinvolgendo le organizzazioni sindacali per affrontare le criticità che non consentono la chiusura dell’accordo di programma. Prendiamo spunto delle iniziative promosse dalla Fiom sui sentieri della dignità e in preparazione della manifestazione della Cgil a Roma il 7 ottobre 2023 con assemblee e voto certificato, per discutere e approfondire le tematiche specifiche, che riguardano il sito di Viale Brin con tutti i lavoratori e decidere con loro le eventuali azioni da intraprendere comunque per alzare il livello della mobilitazione».