di Mar.Ros.

Tra i più ottimisti della siderurgia e coloro che sono più cauti nelle previsioni di mercato dei prossimi mesi, c’è un acronimo che potrebbe fare la differenza ed è Pnrr. La messa a terra dei progetti nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza potrebbe dare nuvo slancio alla domanda e quindi alla produzione di acciaio.

Costi energetici Quello che insiste come una importante criticità sulle imprese italiane resta il caro energia che non risparmia certo l’acciaieria di Terni. Il management di viale Brin, come riportato da MoltoEconomia, ha stimato che la spesa per alimentare un forno elettrico supera il triplo del costo sostenuto dai competitor europei.

Acciaio inox Arvedi-Ast paga un megawattora 140 euro a fronte dei 42 di Arcelormittal o i 20 di Outokumpu e di particolari agevolazioni sul prezzo dell’energia godrebbero pure le acciaierie spagnole. Non a caso già da qualche mese giace sul tavolo del governo italiano l’appello dei vertici del sito ternano per un intervento urgente a favore dell’intero settore siderurgico.

Piani e Accordi La sottosegretaria al Mimit Fausta Bergamotto, giorni fa a Terni ha assicurato che l’esecutivo nazionale sta lavorando molto per il settore. La speranza degli imprenditori è che nelle manovre da pianificare rientri anche la questione energetica che per quell’appello di Ast sembrava aver innescato anche qualche frizione tra la proprietà dell’acciaieria ternana e la giunta comunale.

Ambiente Che in generale i temi ambientali siano nella lista delle priorità quando si parla di Ast è cosa nota (non di meno le infrastrutture) e non sarà un caso se mercoledì il sindaco di Terni e il suo vice, Stefano Bandecchi e Riccardo Corridore, erano impegnati a Roma in una lunga quanto privata riunione col ministro Pichetto Fratin.

Accordo di programma Addetti ai lavori sono pronti a giurare che nell’interlocuzione con il Comune di Terni non possano esserci passi in avanti significativi verso quell’Accordo di programma ancora da firmare per sbloccare gli investimenti del cavaliere di Cremona Giovanni Arvedi; tuttavia l’interesse affinché ciò avvenga nel più breve tempo tempo possibile non può mancare.

I ritardi Stando alle indiscrezioni non mancherebbe poi molto all’attesa sottoscrizione; a rellentare i lavori sarebbero nuove funzioni in capo al ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, che farebbero sì che le competenze interne pesino con grande attenzione le mosse da mettere in campo.

Intesa Arvedi-Ast Sviluppi sull’Accordo insomma potrebbero arrivare molto presto ed è auspicabile che Tapojarvi imprima nel frattempo un’accelerazione sul progetto di trattamento e recupero delle scorie di scarto da produzione dell’acciaio ternano o la discarica che le contiene finirà per essere ampliata, senza che alcun parco verde promesso abbia preso ancora forma in nessun modo.

Mini centrali nucleari Ancora a proposito di questioni ambientali e ‘moda del green’, interessante la posizione espressa in un’intervista dal numero uno del gruppo Danieli di Buttrio, attivo nella produzione di impianti siderurgici: «Parlare di svolta green con un impiantino a idrogeno – ha dichiarato a MoltoEconomia -, è una frottola. Serve tanta energia per produrre idrogeno».

H2 Quanto all’idrogeno dice: «Sarà appetibile forse tra 4-5 anni con un rendimento all’85% e consumerà comunque tanta acqua». Secondo Gianpietro Benedetti il prossimo passo per l’alimentazione pulita delle acciaierie sarnno delle mini centrali nucleari modulari con impatto nullo anche in caso estremo di incidente. «Ispirata a quelle in uso su navi e sommergibili ne è in corso di produzione una in Romania».

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