di M.R.

Quell’ok condizionato a prescrizioni dall’Europa, ancora qualche incertezza sui tempi dell’Accordo di programma e la necessità di affrettare i tempi rispetto al piano industriale, con il rebus infrastrutture ed energia che si fatica a risolvere. È così che i sindacati metalmeccanici prenderanno parte martedì mattina a un nuovo tavolo romano sulle sorti di Acciai speciali Terni. Convocati dal ministero diretto dal Meloniano Adolfo Urso, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali confidano in un vertice che dia risposte più precise e dettagliate sugli impegni delle istituzioni a favore dello sviluppo di Ast proposto dal cavaliere di Cremona.

Arvedi-Ast al Mimit Quel che è certo è che, ancora una volta, il Governo ha avuto modo, nei giorni scorsi, di confermare come l’attenzione sul sito siderurgico di Terni sia alta. In particolare il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Matilde Siracusano, rispondendo a un’interrogazione del senatore Pd Andrea Martella ha dichiarato: «Le iniziative assunte dal Governo in relazione al settore siderurgico si basano su un progetto chiaro, in grado di produrre benefici a tutti i settori, dall’automotive all’edilizia, dagli elettrodomestici alla nautica. Il piano poggia su una progressiva specializzazione degli interventi e su alcune aree di intervento, tra cui: Taranto, unica acciaieria che produce acciaio primario con tutto il ciclo dal minerale al prodotto finito, e la sua più importante e significativa propaggine, ossia l’impianto ex Ilva di Genova Cornigliano; Terni, per il quale l’obiettivo è un consolidamento dell’ottimo lavoro svolto nel corso della precedente legislatura dal ministro Giorgetti per il rafforzamento della produzione di acciai speciali (proprio per illustrare le prospettive di crescita dell’impianto, il ministro Urso, nel corso dell’audizione del 26 ottobre, ha comunicato di aver convocato una riunione con le organizzazioni sindacali per il prossimo 14 novembre); Piombino, impianto che possiede enormi potenzialità, in particolare sulle rotaie. Si tratta di una caratteristica particolarmente interessante nell’ottica dello sviluppo del mercato interno, nonché del mercato europeo e di quello del bacino del Mediterraneo».

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