Il 21 settembre scorso ha segnato l’inizio dell’autunno e negli oltre 24.000 agriturismi italiani si tirano le somme di una stagione caratterizzata da un massiccio flusso dal Nord Europa, dal ritorno degli americani e dalla crescita della presenza di turisti dall’Est. A frenare gli entusiasmi l’aumento esponenziale dei costi: le bollette triplicate in un anno, i costi di Gpl per le cucine, carta e vetro più che raddoppiati, cresciuti dal 200 al 300% i costi delle altre materie prime.

Grandi numeri L’indagine Agriturist Umbria (Confagricoltura) evidenzia che i flussi turistici in Umbria nei circa 1.200 agriturismi sono iniziati molto bene, con ospiti italiani già da maggio e giugno: un segnale di netta ripartenza. Pienamente recuperati i numeri pre-pandemia, con l’aumento della durata del soggiorno per i nostri connazionali, provenienti da tutte le regioni, spinti dalla voglia di vivere una vacanza all’insegna dell’esperienza e del pieno contatto con la natura. Tra gli stranieri, al top Germania e Olanda, ritornati gli americani. Le strutture hanno mantenuto i prezzi e sono state piene fino ai primi dieci giorni di settembre, poi presenze nei fine settimana o durante eventi territoriali.

Guadagno minore Sottolineano da Agriturist Umbria: “Nonostante le numerose presenze, in particolare degli stranieri, che hanno fatto raggiungere punte del tutto esaurito soprattutto per le strutture con ristorante e piscina, e quindi nonostante il maggior lavoro ed incasso, il guadagno è stato minore. Gli agriturismi, per essere tali, hanno alle spalle delle aziende agricole con l’ospitalità che è attività accessoria alle imprese, doppiamente penalizzate dall’impennata dei costi”. Come tutte le attività imprenditoriali, quella dell’ospitalità nelle aziende agricole si confronta costantemente con il mercato e subisce le ripercussioni dell’aumento esponenziale dei costi delle materie prime, della guerra in Ucraina, ma anche della grave, prolungata carenza idrica. Nonostante questo, molti agricoltori hanno deciso di non aumentare i prezzi o di ritoccarli solo lievemente. Una scelta che, a parere di Agriturist, ha decisamente premiato l’ospitalità nelle aziende agricole e la riscoperta della parte agricola del turismo.

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