Un volo al San Francesco

di Dan.Bo.

È una chiamata a «tutta l’Umbria» a farsi carico dello sviluppo dell’aeroporto San Francesco quella fatta martedì dalla presidente della Regione Donatella Tesei. Del futuro dello scalo si è parlato in consiglio regionale dove, con un’interrogazione, i leghisti Paola Fioroni e Stefano Pastorelli hanno chiesto a Tesei di fare il punto della situazione dopo il riassetto societario scaturito dall’addio – o dal ridimensionamento – di alcuni soci e dalla gravissima situazione economico-finanziaria di Sase.

RICAPITALIZZAZIONE, COMUNE METTE 100 MILA EURO

ALL’AEROPORTO SERVONO 13 MILIONI PER IL RILANCIO

IL RIASSETTO DELLA COMPAGINE SOCIETARIA

Coinvolgimento «Auspico un forte coinvolgimento di tutta l’Umbria sia nella governance che nel sostegno al piano industriale. Per tempi complessivi di arrivo, parcheggio e imbarco – ha detto Tesei – il nostro aeroporto è più comodo di quello di Fiumicino anche per l’Umbria del sud e sarà collegato mediante la stazione di Collestrada a quella formidabile metropolitana di superficie dell’Umbria che sarà la nuova Fcu, che collegherà Città di Castello con Terni, con forti risvolti turistici, industriali e commerciali».

AEROPORTO, PERDITE TOCCANO I 2 MILIONI

Rilancio Tesei ha parlato di un 2022 che dovrà essere «l’anno del definitivo rilancio, raggiungendo la cifra record di 300 mila passeggeri. Questo ci consentirebbe di passare da 31esimo aeroporto a essere subito a ridosso di grandi scali nazionali. Nel 2023 e 2024 si proseguirà verso l’obiettivo dei 500 mila passeggeri, il massimo che l’infrastruttura può consentire». Tra marzo e ottobre 2022 saranno 16 le rotte programmate, comprese quelle verso Monaco di Baviera e Londra Stansted. Per dare solidità al piano però, come emerso con chiarezza nei mesi scorsi, servono soldi: «È necessario che tutti i soci che hanno partecipato alla ricapitalizzazione – ha detto Tesei – contribuiscano al piano industriale dell’aeroporto secondo la propria quota e che la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia continui a garantire il supporto che ha sempre fornito».

LA GRAVE CRISI FINANZIARIA DELL’AEROPORTO

AEROPORTO, POSSIBILI SINERGIE CON ANCONA

Governance All’inizio del nuovo anno bisognerà pensare al rinnovo della governance, e non solo: «La Regione – ha detto Tesei – deciderà se e come aprire la partecipazione a uno o più partner». Dopo il riassetto Palazzo Donini attraverso Sviluppumbria è salito al 79 per cento, mentre la Camera di commercio è scesa al 10%, il Comune di Assisi è salito al 4,8 per cento e quello di Perugia è rimaso al 6,25 per cento). Rispetto ai competitor diretti il San Francesco paga l’assenza di privati di peso in grado di investire cifre significative sullo scalo; una questione, quella dell’individuazione di un partner, di cui si parla da anni. Anche su questo fronte, qualche novità potrebbe esserci nei prossimi mesi.

M5s Terni contrario A dire che «non si può chiedere ai ternani di pagare i debiti dell’areoporto di Perugia» sono i consiglieri comunali del M5s, secondo cui «la vicenda sta assumendo contorni grottesco» e si sta trasformando in «uno sfacciato tentativo di socializzare le perdite con i ternani in cambio di infrastrutture e collegamenti che non vedranno mai la luce. Un’operazione che ci ricorda la regionalizzazione del servizio dei trasporti pubblici finita con la scomparsa di Atc a vantaggio di operazioni spregiudicate fatte nel nord della regione».

Twitter @DanieleBovi

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