L'aeroporto di Perugia (foto F.Troccoli)

Una diffida di pagamento per diverse decine di migliaia di euro per i servizi offerti più un risarcimento danni che supera il mezzo milione di euro. Fly Marche, il tour operator che nell’estate aveva iniziato una serie di collegamenti dall’aeroporto di Perugia (Olbia la destinazione principale), ma che poi ha finito per cancellare i voli con passeggeri lasciati a terra, ora passa alle carte bollate nei confronti di Sase, società che gestisce lo scalo umbro. Sase, dal canto suo, ha più volte dichiarato come non ci fosse nessun contratto sottoscritto con il tour operator.

VOLI CANCELLATI FLYMARCHE
L’ATTACCO DI FLYMARCHE

Recupero credito In una diffida di pagamento inviata lo scorso 14 novembre dal tour operator con sede ad Ancona, l’avvocato della compagnia Massimo Cintioli, per conto del legale rappresentante Mario Ricciardi, chiede il «recupero del credito maturato nel periodo dal 15 luglio al 13 agosto 2017 dalla mia assistita per il servizio di trasporto aereo fornito per le tratte dall’Aereoporto di Perugia a Olbia (andata e ritorno) per l’importo di 27.485 euro, nonché per il risarcimento del danno da lucro cessante relativo al periodo successivo sino al 15 settembre 2017 per il medesimo servizio per l’ulteriore importo di 43.182 euro».

LA PRESENTAZIONE DEI VOLI DI FLY MARCHE
SASE: «CANCELLAZIONI? NON È COLPA NOSTRA»

Risarcimento danni Inoltre, Fly Marche chiede il risarcimento danni «per l’inadempimento agli obblighi a suo tempo da Voi assunti con “accordo preliminare di sviluppo traffico passeggeri” del 4 luglio 2017 , ove venivano concordati tra le parti anche un piano di voli giornalieri relativi alla tratta da Perugia a Milano Linate (andata e ritorno), per un periodo iniziale di 6 mesi iniziale dal 15 settembre 2017 al 15 marzo 2018 , in relazione al quale periodo la mia cliente ha subito un mancato ricavo (sulla sola base degli accordi contrattuali) per l’importo di € 1.257.076,00, ciò provocando un mancato guadagno minimo (tolte le spese) di 475.020 euro».

Danno di immagine Nella lettera si fa riferimento alla «evidente e palese la vostra mala fede contrattuale» e al «vostro incomprensibile atteggiamento e il mancato pagamento dei corrispettivi concordati per il servizio reso» che «ha costretto la mia assistita a sospendere il servizio dei voli nel pieno del periodo estivo e feriale di agosto, con conseguente e grave danno anche e soprattutto all’immagine professionale della Fly Marche». Per questo si chiede il pagamento delle somme, altrimenti si procederà alle vie legali.

 

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