Un modello F24

di Daniele Bovi

Riguarda migliaia di umbri la ridefinizione delle aliquote dell’addizionale Irpef regionale. Giorni fa Palazzo Donini ha approvato il disegno di legge che adegua la normativa umbra a quanto stabilito con l’ultima finanziaria. Il Governo Draghi ha infatti ridotto gli scaglioni di reddito da cinque a quattro: la situazione rimane invariata per i primi due (fino a 15 mila euro e da 15 mila a 28 mila), mentre quello seguente passa da 28-55 mila euro a 28-50 mila. A sparire è lo scaglione 55-75 mila euro, da ora in avanti ricompreso in quello oltre i 50 mila euro.

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Cosa cambia Per buona parte degli umbri la situazione non cambia. Nelle prime due fasce infatti si trovano quasi tre contribuenti su quattro (73,8 per cento, oltre 352 mila persone su 477 mila totali), mentre il peso di quella seguente passa dal 21,6 al 20,6 per cento; a finire nell’ultima fascia sono quindi quelle oltre 4.700 persone che dichiaravano tra i 50 mila e i 55 mila euro. Il risultato è che nell’ultimo scaglione ora si trovano 26.707 persone.

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Le aliquote Per quanto riguarda le addizionali regionali il gettito è sostanzialmente invariato: 21,218 milioni contro i 21,180 stimati sulla base dei dati 2019. Andando ad analizzare i diversi scaglioni, l’aliquota rimane a zero per i redditi fino a 15 mila euro, mentre per la fascia seguente passa dallo 0,4 allo 0,39 per cento. Tra i 28 e i 50 mila invece sarà dello 0,44 per cento (prima fra i 28 mila e i 55 mila era dello 0,45 per cento), mentre per quella superiore sarà dello 0,6 per cento; a sparire quindi è quello 0,5 per cento che veniva applicato a chi guadagnava fra i 55 mila e i 75 mila euro.

In passato In Umbria per la prima volta la materia è stata disciplinata nel 2001, stabilendo una maggiorazione dello 0,2 per cento da applicare sull’intero reddito, con esclusione del primo scaglione. Dal 2014 invece la giunta ha introdotto le aliquote differenziate.

Twitter @DanieleBovi

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