Entro la mattina del 30 giugno l’azienda dovrà presentare la domanda di accesso alla finanza agevolata, cui seguirà, con un dettagliato cronoprogramma, la firma dell’accordo. Queste le novità riguardo l’accordo di programma Ast emerse durante il tavolo di venerdì al ministero delle Imprese e del Made in Italy. A giugno quindi nuovo step, mentre a luglio – secondo quanto affermato dal ministro Urso – nuovo incontro al Ministero per procedere con i successivi adempimenti formali. Regione e azienda si dichiarano soddisfatte dell’incontro, parere opposto quello dei sindacati: «Nessuna sostanziale novità». 

Tavolo Ast Dall’incontro – al quale hanno partecipato la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, il Ministro Urso, il suo capo di gabinetto Eichberg, il capo della segreteria tecnica Calabrò, i dirigenti del Ministero dell’ambiente, l’amministratore delegato di FinArvedi Mario Arvedi Caldonazzo, l’amministratore delegato di Ast Menecali e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali – è emerso «il superamento delle difficoltà tecniche di accesso ai fondi utili al cofinanziamento parziale del Piano Industriale per la decarbonizzazione ed il rilancio industriale di Ast da un miliardo di euro, sostenuto con più di 700 milioni dal gruppo Arvedi e che porterà il sito ternano ad essere uno dei player di riferimento in Italia ed in Europa della siderurgia – spiega la Regione Umbria in una nota -. L’azienda ora dovrà presentare, entro la mattina del 30 giugno, la domanda di accesso alla finanza agevolata, cui seguirà, con un dettagliato cronoprogramma che è stato illustrato, la firma dell’accordo. Le risorse comunitarie che sosterranno in quota parte il piano dovranno essere rendicontate entro il 2026, per tale ragione la proprietà Arvedi ha già provveduto a sostenere alcuni impegni per non farsi trovare impreparata e rispettare così le rapide tempistiche di attuazione del Piano stesso».

Piano industriale e decarbonizzazione La presidente Tesei ha ribadito «la strategicità dell’azienda non solo per l’Umbria, ma anche in una prospettiva di interesse nazionale, soprattutto per ciò che concerne l’acciaio Inox – dove rappresenta uno tra i primi 4 produttori in Europa – tubi, fucine e lavorazione del magnetico il cui ritorno della produzione significa giocare da Terni un ruolo da protagonisti nella rivoluzione che sta portando l’auto elettrica». La presidente ha inoltre sottolineato come «il Piano industriale preveda quel fondamentale percorso di decarbonizzazione del sito ternano che avrà un forte impatto positivo sull’ambiente, risolvendo ataviche problematiche della conca ternana. Proprio Arvedi Caldonazzo ha confermato che sul modello di Cremona, sito del Gruppo Arvedi unico al mondo certificato carbon neutral, nel piano industriale di Ast sono previsti 86 milioni di investimenti dedicati al piano ambientale». Arvedi Caldonazzo ha sottolineato che «entro la scadenza del 30 giugno l’azienda inoltrerà la domanda di accesso alla finanza agevolata e, nel confermare la quota di investimento privata, ha confermato i livelli occupazionale con eventuale possibilità di crescita nel corso della realizzazione del piano industriale, le cui tempistiche sono state giudicate compatibili con l’iter che si sta seguendo».

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