Sabato 10 marzo a Gubbio, nella sala Trecentesca del Comune di Gubbio, verrà presentato il libro «La grande corsa» scritto dall’avvocato Piero Pieri. L’appuntamento è in programma alle 17.30 e sarà presente anche l’autore della prefazione Giacomo Agostini. Di seguito, su concessione dell’autore, pubblichiamo il primo capitolo del libro edito da Tav Editrice.
di Piero Pieri
Sin dal mio primo TT, avevo pensato di raccogliere qualche appunto su tale per me agognatissima Corsa. I motivi li scoprirete. Tra le tante cose del TT che ho con me a casa e conservo gelosamente, tanto da costituire spesso motivo di intrattenimento con la mia paziente consorte, che cerca di contribuire a tenerle in ordine (compito e fatica non facili, data la mole accumulata in tutti questi anni di mia puntuale presenza all’Isola di Man a fine maggio – inizio giugno e la mia propensione a conservare tutto), ho rinvenuto il quaderno nel quale, nel 1997, avevo annotato le mie prime impressioni direttamente in loco. Ho poi dato seguito, ma solo saltuariamente, a questa abitudine. La verità è che l’idea di scrivere un libro sul TT mi è venuta in corso d’opera: inizialmente non ci pensavo e scrivevo qualche appunto perché annotare le mie impressioni mi piaceva e fa parte della mia indole. Scrivere infatti mi è sempre piaciuto, anche più che parlare. Invero, di cose da raccontare ce ne sarebbero molte, forse troppe per non tediare anche il più paziente dei lettori. Un certo quale stimolo ad intraprendere questa impresa, anche in maniera inconscia, credo di averlo ricevuto dal mio amico Mario Donnini, che scrivere lo fa di professione ed assai bene.
Ho letto la maggior parte dei suoi libri proprio all’Isola e posso assicurarvi che è tutt’altra cosa rispetto che altrove. C’è infatti un gran gusto a sfogliare pagine su Joey Dunlop o i salti di Rhencullen e dirigere lo sguardo verso un cartello che indica TT Course o Ramsey o Bray Hill, per poi inforcare la moto e percorrere il tracciato del Mountain. Tale mia convinzione esisteva già prima di poter essere puntualmente verificata. Ciò accadde, del tutto casualmente, nel 2011, quando uno dei libri di Mario (“Tourist Trophy. Muori o vivi davvero”) uscì poco prima dell’inizio del TT. Ricordo che, venutolo a sapere, nell’impossibilità di reperirlo in libreria, anche con un ordine urgente, atteso che la mia partenza per l’Isola era fissata per l’indomani, non esitai a recarmi al centro di Milano ed acquistarlo direttamente nel negozio dell’Editore. Mi gustai il libro all’Isola e per me è stato come rodare una moto sul tracciato del Mountain, cosa che mi è accaduta sovente: nel 2010 con l’Aprilia RSV 4 1000 cc, nel 2016 con la MV Agusta F4 RC 1000 cc. Che piacere!
Soprattutto se si ha la fortuna di trovare bel tempo. Ho iniziato a scrivere quanto andrete a leggere nell’estate 2016, a luglio, ancora fresco di TT. Poi, un brutto incidente occorsomi a settembre mi ha costretto ad una prolungata degenza ospedaliera e domestica, della quale ho profittato per realizzare e concretizzare l’idea. Il primo ad esserne informato è stato proprio Mario, che ho tranquillizzato sul fatto che non era mia intenzione quella di rubargli il mestiere, ma che, dato il nostro rapporto, gradivo renderlo subito consapevole di quanto mi apprestavo a realizzare, ricevendone sprone ed incoraggiamento sinceri.
Come ho già accennato, di cose da raccontare e rappresentare ce ne sarebbero tante, forse troppe per chi si cimenta in tale difficile arte senza averne capacità specifica e legittimazione. Nondimeno, parlare di moto e di corse costituisce per me sempre motivo di piacere e soddisfazione. Intrattenermi poi sul TT è come percorrere la strada di casa, avendo io con la grande Corsa un rapporto viscerale, quasi ancestrale direi, forse esagerando.
Nel corso del racconto, trovano spazio numerose e varie digressioni, alcune anche di carattere biografico, che riflettono la mia passione per le moto e le corse, tutte su fatti realmente accaduti e rispondenti al vero. La loro non è una finalità celebrativa, ma servono a spezzare il racconto, rendendolo a mio avviso più interessante. In questo mi sovviene l’insegnamento impartitomi dall’illustre Sen. Prof. Luciano Stirati, insigne latinista e grecista al Liceo Classico Giuseppe Mazzatinti di Gubbio, il quale, durante le sue dotte lezioni, apriva sovente delle parentesi, non senza preavvertire noi attenti allievi, affascinati dalla sua prorompente dialettica e dal suo finissimo acume, che spesso le parentesi erano più importanti e dense del tema principale. E’ questo il mio auspicio, mutatis mutandis. Nondimeno, lo scopo principale di questo mio lavoro è quello di offrire al lettore una visione d’insieme ed una rappresentazione della più grande Corsa motociclistica del mondo, sì da invogliarlo a toccarla con mano, anche per una sola volta: ciò al di là di ogni scritto o riproduzione in riprese o filmati che, pur suggestivi ed interessanti, non rendono appieno il giusto merito all’essenza del TT, Corsa delle corse. Perché, per un motociclista vero, sportivo ed esigente, fare un buon giro al Mountain significa, da un lato coronare un sogno, dall’altro raggiungere l’apoteosi. Chissà poi che, se il tempo sul giro risulterà buono, considerata la mia veste di newcomer, nello scrivere libri, non vi sia la possibilità di tentarne un altro, al fine di migliorare l’impresa!