di Ma.So.Giar.

Più di 100 spettatori al giorno e un pubblico totale che tocca quota 15.000 con la presenza degli studenti delle scuole ternane. Ecco i numeri del Terni film festival forniti dal numero uno dell’Istess Arnaldo Casali. Presente alla conferenza stampa anche il nuovo direttore artistico Riccardo Leonelli che ha manifestato entusiasmo non soltanto per i numeri ma per il livello qualitativo del festival ormai alla sua 17esima edizione. Numeri che incoraggiano tutti gli organizzatori ad andare avanti ed ecco già pronto il programma dei prossimi eventi imminenti: una premiazione che avverrà l’11 dicembre al teatro di Narni e un evento il 13 dicembre per ‘declinare’ Dante anche in chiave pop. «Quanti sapevano che Dante ha anticipato i selfie? –ha detto Arnaldi Casali presentando l’evento -. Parleremo di questo presenteremo anche l’ultimo antenato di Dante Serego Alighieri, un astronomo che parlerà del sommo poeta e ciò che lo legava all’astronomia». Nel corso dell’illistrazione del bilancio conclusivo del festival non sono mancate le critiche «alle istituzioni che non sostengono a dovere l’unico festival di Terni».

 L’abbandono delle istituzioni Tremila opere selezionate, 83 film proiettati, 54 ospiti da tutto il mondo, 160 segnalazioni sulla stampa nazionale e internazionale. Il tutto con 45mila euro. Parole dure quelle di Arnaldo Casali ad inizio conferenza. «Sebbene i risultati hanno pienamente soddisfatto le aspettative il problema economico è rilevante per la prosecuzione del festival. Abbiamo sempre contato sul volontariato. Anche quest’anno abbiamo avuto 20 giovani stupendi che ci hanno dato una mano, ma quanti di questi rimarranno? Pochi se non nessuno, d’altronde non possono fare gli stagisti per sempre, lo capiamo e me la prendo con le istituzioni che ci avevano promesso aiuti che non sono mai arrivati. Se non fosse per Fondazione Carit e Associazione San Martino, il festival non esisterebbe. Ma un festival ormai di prestigio internazionale, e unico festival a Terni non può più basarsi sul volontariato». Insomma chi ha orecchie per intendere intenda. Elogi invece alle scuole che hanno partecipato attivamente.

Un festival di giovani «Un festival di qualità non solo artistica ma umana –ha detto Riccardo Leonelli ringraziando i collaboratori –  c’erano con noi 20 stagisti dai 16 ai 18 anni che sono stati i veri protagonisti del festival, sono stati parte attiva, fondamentali e non posso che ringraziarli tutti, hanno svolto dai ruoli più piccoli di controllori di green pass a protagonisti nel film ma ognuno era parte di un tutto che ha permesso di rendere la qualità del nostro lavoro eccellente. Non lo dico io ma la gente che mi incontrava e mi fermava per strada. Questo è un festival che tratta temi religiosi a livelli altissimi spero di essere stato in grado di dirigerlo e sono sicuro che l’edizione 2022 sarà anche migliore».

Mons. Giuseppe Piemontese «Cosa sarà? Io voglio portare una parola di speranza – ha detto Mons. Piemontese – in questa epoca di pandemia che ci accompagnerà ancora per un po’. Il problema economico ci spaventa ma voi nonostante tutto continuate a diffondere speranza. Anche con poche risorse, con promesse non mantenute da parte di chi poteva aiutare e non lo ha fatto, potete dire orgogliosamente che ci siete riusciti e dovete continuare su questa linea. Il dialogo tra popoli e religioni, tra concittadini deve continuare e la speranza ora sono i giovani sono contento che abbiate spinto in questo senso. Il film festival ma l’Istess stesso ora deve porsi come provocazione di ricerca di dialogo per la comunità. Lo so che è difficile ma dialogo, accoglienza e cura del creato sono aspetti indispensabili. Per quanto riguardo il nuovo vescovo, sappiamo che ha sempre vissuto a contatto con povertà, immigrati, tutti temi che stiamo trattando e nulla fa pensare che farà passi indietro riguardo al sostegno al film festival. Certo, dovrà inserirsi a corsa iniziata ma darà anche lui il suo contributo secondo la propria sensibilità. Vi spingo ad andare avanti e chissà che ‘da lontano’ qualche consiglio continuerò a darvelo». Un da lontano che fa credere che il monisgnore abbia deciso di andarsene da Terni non appena entrerà definitivamente il suo successore, ma ancora nulla di definitivo.

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