Torna Spello splendens. Tutto pronto per i nove appuntamenti in programma dal 27 dicembre al 5 gennaio nel delizioso borgo umbro dove il pubblico con proposte di altissima qualità potrà scoprire nei luoghi più significativi zampogne, ciaramelle e cornamuse, musiche particolari e poco conosciute riferite principalmente alla festa del Natale.
Spello splendens Gli antichi suoni del Natale, il festival di musica del Natale, medievale e tradizionale promosso dal Centro di studi europeo di musica medioevale “Adolgo Broegg”, curato dall’associazione musicale Micrologus in collaborazione con il Comune di Spello. Il programma completo è stato presentato dal sindaco Moreno Landrini, affiancato dall’assessore comunale alla cultura Irene Falcinelli, ma soprattutto dal direttore artistico del festival Goffredo Degli Esposti e Patrizia Bovi. Il Festival è un’occasione unica nel panorama nazionale per valorizzare le sonorità di antichi strumenti, oggi considerati minori, e con un ruolo fondamentale nell’annunciare il rito e la festa durante il Natale. L’auditorium del Centro studi “Aldolfo Broegg”, il teatro Subasio e la chiesa di Santa Maria Maggiore si trasformeranno in palcoscenici d’eccezione per accogliere i migliori artisti italiani che si esibiranno in concerti gratuiti. Grande apertura il 27 dicembre alle 18 nella a Santa Maria Maggiore con Micrologus, uno dei gruppi più importanti al mondo per la musica medievale, che presenterà “Como dues fez vynno d’agua”.
Il programma La musica tradizionale abruzzese sarà la protagonista della serata del 2 gennaio al teatro Subasio dove i Discanto proporranno le novene, i canti di questua, le serenate di capodanno e altre canzoni della tradizione pastorale e contadina del periodo natalizio, mentre l’Ensamble Helianteya nell’auditorium del Centro studi presenterà il 2 gennaio alle 17 un concerto all’insegna della musica tradizionale mediterranea e barocca. Da non perdere il 3 gennaio alle 17 al teatro Subasio Occhi di vetro dei fratelli Enzo e Lorenzo Mancuso, cantautori siciliani che coinvolgeranno gli spettatori in ‘una discesa nel pozzo dell’anima’ per incontrare con le loro voci, le figure più care della loro memoria. Gran finale con l’Ensamble Calixtinus che il 5 gennaio a Santa Maria Maggiore si esibirà nel concerto con canti per la Festa di San Giacomo di Compostela. Anche in questa edizione non mancheranno momenti come masterclass, presentazioni di libri e cd e il tradizionale appuntamento con zampogne e lenticchie, la passeggiata musicale per le vie del centro storico con raduno libero di musicisti e degustazione dei piatti offerti dai ristoratori della città, che rinnova la tradizione dell’offerta propiziatoria del cibo (il 1 gennaio con partenza da Piazza della Repubblica alle 17).
Landrini e Degli Esposti Inoltre, il 2 e 3 gennaio, al Centro studi sarà possibile ammirare la mostra permanente di Liuti e strumenti a corda dal medioevo ai giorni nostri della collezione Broegg composta da 20 differenti strumenti a plettro (liuti, guinterne, chitarre , bouzoki) costruiti da diversi liutai. «Il Comune di Spello – ha affermato il sindaco Landrini – nel confermare stima e apprezzamento ai musicisti del Micrologus e soprattutto alla loro attività di studio, ricerca e produzione nel campo musicale e della formazione, anche in questa edizione ha fortemente condiviso e sostenuto questo prestigioso programma a conferma dell’unicità e del valore del progetto culturale che rappresenta per la nostra città, per l’Umbria e l’Italia tutta, uno straordinario contributo alla crescita culturale dell’intera collettività». Il direttore artistico Degli Esposti: «Il Festival invita a scoprire la bellezza di particolari musiche, poco conosciute, attraverso concerti di musica medievale e tradizionale, senza dubbio importanti per la festa del Natale. In questo periodo di crisi economica ma anche sociale e di valori con conseguente smarrimento culturale, il nostro Festival – ha proseguito – cerca di salvaguardare e promuovere una parte preziosa, troppo spesso bistrattata, della nostra storia, andando contro la moderna tendenza “spettacolare” del quotidiano uso della cultura musicale».