L'incontro del secondo Giovedì della Capitale

di M.Alessia Manti

La scienza come trasmissione dinamica dei saperi e la necessità della collaborazione tra scienziati e storici dell’arte sono state le tematiche protagoniste del secondo de «I Giovedì della Capitale», un ciclo di incontri aperti al pubblico già sperimentato lo scorso anno, che rientra nel progetto di candidatura di «Perugia 2019 con i luoghi di Francesco d’Assisi e dell’Umbria» a Capitale europea della Cultura.

L’incontro Nella biblioteca dell’accademia delle belle arti «Pietro Vannucci» di Perugia, giovedì 22 maggio, si è svolto l’incontro dal titolo «Scienza-Arte: una sinergia importante per Perugia-Assisi Capitale Europea della Cultura 2019». Un’occasione per presentare casi studio ed iniziative che costituiranno un contributo al percorso progettuale della candidatura di Perugia 2019. Relatori dell’iniziativa, coordinata da Arnaldo Colasanti, sono stati Antonio Sgamellotti, accademico dei Lincei e professore di chimica all’università di Perugia e Paolo Nardon, docente di antropologia dell’arte all’accademia di belle arti di Perugia.

Cos’è Molab? Sgamellotti ha illustrato il Molab- laboratorio mobile per indagini non invasive in situ su opere d’arte – unica infrastruttura mobile riconosciuta dalla Commissione europea. Il Molab è ambasciatore di Perugia e dell’Umbria in Europa per la scienza della conservazione, con oltre 170.000 Km percorsi per raggiungere i più importanti musei europei. Nei suoi dieci anni di attività il Molab ha ottenuto risultati di rilievo studiando capolavori di grandi artisti del passato tra cui Cimabue, Giotto, Perugino, Raffaello, Leonardo ed opere di artisti moderni e contemporanei, quali Van Gogh, Mondrian, Munch, Picasso, Burri, De Dominicis. «Ci auguriamo che Molab possa indagare anche su opere in loco, come il Parco del sole a Tuoro sul Trasimeno, o nei musei diffusi nel territorio umbro. Molab potrebbe inoltre diventare ambasciatore della candidatura per dimostrare che Perugia2019 può essere capitale europea della cultura».

Arte e scienza per Perugia 2019 Nardon ha analizzato le implicazioni teoriche connesse ai rapporti tra Arte e Scienza a partire dalle strette affinità che legano ricerca e scoperta nei pur differenti ambiti disciplinari. «L’artista concettuale ha necessità di conoscere li retroscena di un’opera d’arte e la materia» ha affermato, soffermandosi inoltre sull’effetto prodotto nell’opera dalla consunzione della materia. Tematiche, Arte e Scienza, su cui la fondazione Perugiassisi 2019 punta molto, come ha ricordato lo stesso direttore artistico Arnaldo Colasanti, sottolineando che «proprio a questi due ambiti bisogna far riferimento per pensare ad una modalità di cultura per i giovani».