È fuor di dubbio: la scienza elettrochimica ha un ruolo chiave nel presente. Basti pensare a temi come la transizione ecologica, la sostenibilità e la decarbonizzazione: per tutti è di fondamentale importanza la ricerca nei settori della produzione di energia elettrica e della chimica. Da questa centralità nasce l’esigenza di un confronto continuo, non solo a livello nazionale ma anche internazionale, tra ricercatori, esperti e addetti ai lavori: le «Giornate dell’elettrochimica» che si terranno a Orvieto, a partire dall’11 settembre, mirano in fondo proprio a questo. Sarà l’occasione, per il congresso annuale di Divisione di elettrochimica della Società chimica italiana, di tornare finalmente in presenza dopo due anni di ‘frequentazione virtuale’. Vi prenderanno parte 150 delegati provenienti dai vari paesi europei.
Le «Giornate dell’Elettrochimica» Il congresso si terrà al Palazzo del Capitano del Popolo, prenderà il via l’11 settembre e si concluderà il 15; tra gli organizzatori vi sono la Società chimica italiana e le università Sapienza, Tor Vergata e Roma Tre. Il tema che farà da fil rouge all’intero evento è: «Elettrochimica: la scienza alla base dello sviluppo sostenibile». Si discuterà dei più recenti avanzamenti della ricerca in campo elettrochimico e ci si concentrerà, soprattutto, sulla transizione ecologica; al centro della discussione vi sarà, per esempio, la decarbonizzazione dei processi energivori. Al congresso sono attesi 150 delegati e, per quanto riguarda il pubblico, circa 500 persone; gli organizzatori sperano che le «Giornate italiane dell’elettrochimica» diventino un evento internazionale, in cui esperti provenienti da tutto il mondo e con background elettrochimico-convergenti, abbiano la possibilità di incontrarsi per scambiarsi le rispettive conoscenze. Il contributo, dell’evento, alla ricerca è di fondamentale importanza: darà, sicuramente, ulteriore impulso a temi come smaltimento e riciclaggio, stoccaggio e fotogenerazione. Il programma dettagliato è sul sito gei2022.it.