di M. R.

Se Jeeg robot entrerà effettivamente nello stradario narnese, è ancora presto per dirlo; intanto la raccolta firme prosegue e la proposta del ‘Deta’ (Dipartimento europeo tutela androidi) figlio di ‘serio’ e ‘faceto’ sconosciuto ai più sino a qualche giorno fa, ha portato sotto i riflettori un tema, quello della roboetica, di cui si è occupata persino la Pontificia Accademia per la vita: le ragioni sono state spiegate anche nel corso dell’edizione 2019 del Terni film festival Popoli e Religioni.

Jeeg robot Narni La notizia riportata nei giorni scorsi da Umbria24 ha avuto un’eco davvero importante in tutto il Paese, del resto se l’ipotesi ‘via Jeeg robot d’acciaio’ passasse in consiglio comunale, Narni avrebbe il primato italiano in questo senso. Intanto già solo con la petizione online (superate abbondantemente le 250 firme), la città dell’Anello, famosa per il fermento culturale, i sotterranei, la festa medievale e i numerosi eventi, ha fatto parlare di sé e non poco. I narnesi, all’idea, sui social aprono il dibattito. Il sindaco, Francesco De Rebotti, dal canto suo, ha intanto replicato al vicedirettore del Corriere della Sera Massimo Gramellini che proponeva soluzioni alternative per la toponomastica. Con un post su Facebook, in particolare, il primo cittadino ha riportato al centro le questioni più urgenti e importanti per la sua comunità, come a definire eroi, molto più di Jeeg robot o altri, coloro che riusciranno a riaprire il viadotto Montoro, realizzare il nuovo ospedale Narni Amelia e il parco Leolandia spazzando via burocrazia, superficialità e interessi poco nobili.

Vaticano La roboetica, comunque, resta un tema, di cui Deta ha scelto di occuparsi ma non è certo l’unico soggetto: il Vaticano, come riportato in un articolo dal giornalista ternano Arnaldo Casali (che è anche direttore artistico del Terni film festival Popoli e Religioni) oltre a difendere la vita umana, ha scelto di indagare quella artificiale e tutte le problematiche etiche ad essa connesse, con due convegni organizzati nel recente passato, con 22 relatori di ogni confessione religiosa provenienti da 11 paesi e quattro continenti. Ad aprirlo lo stesso papa Francesco: «Da un lato lo sviluppo tecnologico ci ha permesso di risolvere problemi fino a pochi anni fa insormontabili – ha detto il pontefice – dall’altro sono emerse difficoltà e minacce talvolta più insidiose delle precedenti. Invece di consegnare alla vita umana gli strumenti che ne migliorano la cura, si corre il rischio di consegnare la vita alla logica dei dispositivi che ne decidono il valore: la macchina non si limita a guidarsi da sola, ma finisce per guidare l’uomo». «La novità di questi tempi – gli fa eco l’ex vescovo di Terni monsignor Vincenzo Paglia – sta nella precisione e affidabilità di strumenti che superano i limiti della percezione, della sensibilità, della coscienza umana; per cui diventa possibile sostituire funzioni valutative e decisionali della soggettività umana, con effetti che incidono profondamente nella sfera di questa stessa soggettività».

Popoli e Religioni Tutto ciò considerato, fa pensare che Terni e la provincia possano in qualche modo diventare il centro di una riflessione profonda sulle opportunità e le insidie del progresso tecnologico e sul rapporto tra umani e androidi. Alla base del progetto Deta c’è questa filosofia: «Non limitatevi a chiedere cosa può fare un robot per voi ma interrogatevi anche su quello che potete fare voi per gli androidi». E le vignette di Alfonso Uff Amarante che, oltre a Occca, Sdremmarina e GiocoNews, disegna anche per Deta, rappresentano esattamente questo. Intanto proprio Casali, lo scorso anno, fece dialogare robot Siria con monsignor Riccardo Mensuali: qui il video ‘La macchina umana’. Quanto alla prossima edizione di Popoli e Religioni, Istess e Diocesi non vogliono rinunciare al Terni film festival, ma vista la conclusione dell’era Castellani al cinema Politeama e le dimissioni del vescovo Piemontese dall’ospedale, avvenute solo venerdì, la location e i tempi, come pure il titolo, restano per ora un rebus.

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