«I cappelletti in brodo che mi preparava mia nonna, le merende delle zie, i dolci del Natale, le tavole imbandite, cugini, parenti, allegria». Di tutto questo ha parlato l’attrice Monica Bellucci in un’intervista rilasciata a Repubblica. Fotografie. Ricordi. «A Città di Castello ero protetta e felice, passavo lì la maggior parte del mio tempo». Nel testo parla del padre, titolare di una ditta di autotrasporti, e dei quattro fratelli della madre. «Un famiglione, un mondo quasi arcaico, tutto al femminile». Nei ricordi della diva c’è spazio pure per il preside Polenzani del liceo classico: «Se mi vedeva entrare truccata in classe mi mandava in bagno a sciacquarmi la faccia – racconta al giornalista Malcom Pagani – gli insegnamenti di quegli anni mi sono stati utilissimi a non smarrirmi, a restare in equilibrio. Capitava che durante l’anno scolastico partissi per due settimane per lavorare a Parigi, a Londra o a Milano, posti che non somigliavano a Città di Castello dove ritrovavo l’equilibrio quando tornavo».
Monica Bellucci: «I cappelletti della nonna e il Natale a Città di Castello»
L’attrice intervistata da Repubblica dice che in Umbria si sente protetta e felice
