Voces, suite flamenco

Il Festival di Spoleto scalda gli animi degli spettatori con Voces, suite flamenca di Sara Baras che, alla prima serata, ha fatto registrare il tutto esaurito al Romano. Tutto lasciava pensare che la prima della danza sarebbe stata all’altezza delle aspettative, ma sabato sera il pubblico ha assistito a uno spettacolo destinato a rimanere negli annali del Due Mondi.

Sara Baras al Festival di Spoleto Nel crescendo delle undici uscite che compongono lo spettacolo, Baras e Serrano portano in scena una vera e propria dichiarazione di fede nei confronti del flamenco, testimoniata dalla mano spesso poggiata sul cuore e dai continui richiami al cielo, al quale gli artisti sembrano rivolgersi. La scenografia, semplice ed evocativa, è quasi un totem per la protagonista che ha voluto in scena i ritratti dei grandi del flamenco, quasi a volerne trarre energia e ispirazione durante lo spettacolo, scenografia che poi, trasformandosi in specchi, porta il pubblico sul palco.

ROMANO GREMITO PER SARA BARAS: FOTOGALLERY

Pubblico quasi intimidito dalla fierezza della flamenquita Sublime l’interpretazione dei protagonisti, Sara Baras ammalia e quasi intimidisce lo spettatore con le sue gestualità, la fierezza e al tempo stesso fluidità dei movimenti che si sciolgono insieme alla tensione del gesto artistico in improvvisi e disarmanti sorrisi. Grande lavoro di studio e ricerca dei costumisti che hanno fornito abiti di scena fondamentali nel conferire forma e morbidezza al movimento. Travolgente l’accompagnamento musicale, vera e propria seconda colonna sulla quale si regge lo spettacolo.

Grande successo al Romano Un’empatia totale tra chitarre, cajòn, jaleo e le palmas, semplice e fondamentale battito delle mani che da secoli, insieme ai vocalizi dei cantanti, è il cuore pulsante del Flamenco. In definitiva uno spettacolo da non perdere, una di quelle esperienze che va al di là della pura e semplice estetica, sfociando quasi nello spirituale in un misto tra dolore, amore, allegria che per circa due ore tutti gli spettatori sono legittimati a vivere prima di inchinarsi e acclamare Baras e Serrano. Come sabato sera al Romano.

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