di Lucia Caruso
Cosa ha a che fare Niccolò Machiavelli con l’arte? Ce lo racconta la mostra ‘Machiavelli e il mestiere delle armi. Guerra, arti e potere nell’Umbria del Rinascimento’ che inaugura venerdì 31 ottobre, a Palazzo Baldeschi. Organizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia in collaborazione con la Fondazione CariPerugiaArte sarà visitabile fino al 25 gennaio. I curatori sono Alessandro Campi, Erminia Irace, Francesco Federico Mancini e Maurizio Tarantino.
Il percorso storico, ricostruito attraverso dipinti, manufatti, libri a stampa e manoscritti, documenti d’archivio, monete, materiali multimediali, è proposto in occasione del 500esimo anniversario (2013) della prima stesura de “Il Principe” (1513). Questo si compone di opere provenienti dai principali musei italiani, come la Galleria degli Uffizi di a Firenze e il Museo Nazionale di Palazzo Venezia a Roma, che narrano il rapporto stretto che Machiavelli ebbe con l’Umbria. Tra gli artisti presenti, Il Pintoricchio, Luca Signorelli, Il Perugino, Nicolò Lattanzio, Salvatore Fiume.
Machiavelli e l’Umbria «Machiavelli spiega Maurizio Tarantini, direttore della Biblioteca Augusta – da quel che sappiamo non aveva una condizione economica tale da diventare un collezionista. Ma sappiamo anche che entrò in stretto contatto con l’arte. Intanto perché era fiorentino e visse la rinascenza italiana. E poi perché ebbe contatto con l’Umbria nel periodo di massimo splendore dell’arte. Cosa che lo impressionò moltissimo». Siamo in un periodo in cui nella regione si mescolano esperienze artistiche di grande respiro come quelle di Luca Signorelli, Pietro Perugino, Pintoricchio, Giovanni Di Pietro, e Raffaello. L’Umbria è considerata un allungamento del territorio toscano e Machiavelli, in veste di cancelliere, monitora da vicino la situazione politica. Entra quindi in contatto con le realtà signorili, ne conosce i luoghi più importanti, stringe rapporti con le maggiori personalità dell’epoca. Ed è così che non può fare a meno di conoscere anche i capitani di ventura, coloro che fornivano i propri eserciti ai signori. Figure importantissime dell’epoca perchè da loro dipendeva la difesa e quindi la durata delle signorie. Intanto nasce “Dell’arte della guerra”, che è il filo conduttore della mostra. A tracciare questo viaggio tra le pagine del libro di Machiavelli infatti sono i ritratti dei principali condottieri dell’epoca, come Braccio Fortebracci, Niccolò Piccinino, Bartolomeo d’Alviano e il Gattamelata, veri protagonisti dell’esposizione.
Ritratto inedito Pietra miliare della mostra è di certo l’inedito ritratto di Niccolò Machiavelli, ritrovato dal prof. Alessandro Campi, uno dei quattro curatori della mostra, che per la prima volta è esposto a Perugia. Attribuita alla bottega del Vasari, questa opera è stata scoperta e acquistata da Campi su internet, era stata messa in vendita su e-bay da un collezionista privato della Florida. Dopo il recente restauro è stato presentato a Roma, al complesso del Vittoriano, due giorni fa.
Altro pezzo importante ad essere esposto per l’occasione a Palazzo Baldeschi è il modello ligneo del Tempio della Consolazione di Todi, attribuito al Bramante.
Una sezione della mostra è dedicata alla parte bibliografica, che contiene principalmente materiale fornito dalla Biblioteca Augusta, ma anche prestiti giunti da altre biblioteche umbre e da numerosi collezionisti privati.
Multimedia L’esposizione si avvale di materiale multimediale per garantire piena fruibilità anche ai più giovani. All’entrata ad accogliere i visitatori c’è un video di Francesco Favino che legge la celebre missiva di Macchiavelli a Francesco Vettori del dicembre 1513. In ogni sala inoltre viene proiettato un filmato dedicato ai cavalieri di ventura. La finalità didattica è parte fondamentale della mostra. Da lunedì cominciano le visite delle scuole, e sono state già raccolte prenotazioni da parte di venti istituti, parliamo quindi di centinaia di studenti. Gli studenti avranno accesso gratuito alla mostra.
Il catalogo è uno sforzo produttivo di oltre 600 pagine ed è composto da una serie di saggi che lo rendono un vero e proprio libro di storia «che – come sottolinea Campi – dovrebbe essere nelle case di tutti gli umbri».
Info Il biglietto intero costa 5 euro. Il ridotto 2 euro. Gli orari di apertura sono martedì, giovedì, sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 20, mentre il mercoledì e il venerdì dalle 15 alle 20. Il lunedì è il giorno di chiusura.