Operaio a lavoro (foto archivio Fabrizio Troccoli)

Va all'”Its Umbria made in Italy – Innovazione, Tecnologia e Sviluppo” il premio per il miglior percorso di studi post diploma in ambito tecnico d’Italia. Sono stati presentati al ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca, gli esiti del monitoraggio relativo agli Istituti Tecnici Superiori e la graduatoria per l’accesso ai fondi premiali per quei percorsi di studio che hanno raggiunto più elevati standard di eccellenza in relazione al numero dei diplomati e al loro esito nel mondo del lavoro.

Its L’Its è una nuova accademia tecnica di alta specializzazione post diploma, completamente gratuita, promossa dal Miur e dalla Regione, che nasce con l’obiettivo di formare giovani “super tecnici” da inserire efficacemente nel mondo del lavoro.

Graduatoria Su 67 percorsi valutati (che fanno capo a 48 Its in Italia) sono 28 quelli che quest’anno riceveranno un bonus, novità introdotta dalla legge ‘Buona Scuola’ per legare i finanziamenti a precisi criteri di qualità. La graduatoria è stata elaborata sulla base del monitoraggio nazionale realizzato da Indire (Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa) ed è stata discussa e approvata dal Tavolo Tecnico Nazionale Paritetico che ha anche definito le proposte e le misure per migliorare l’intero sistema dei percorsi Its. Il fondo premiale ammonta in tutto a 3.846.366 euro.

Umbria in testa Al primo posto con una valutazione di 89,26 è risultato l’Its Umbria made in Italy. In particolare per il corso per «Tecnico superiore per l’automazione ed i sistemi meccatronici (biennio 2012-2014)Ð nell’area delle “Nuove tecnologie per il made in Italy” nel Sistema meccanica. A seguire, sul podio, due Its veneti: quello di Verona con il corso sulla Mobilità sostenibile con una valutazione di 89, 18 e quello di Venezia con il corso pr Tecnico specializzato in servizi turistici con 88,33.

Strategie vincenti «Con questo monitoraggio si vuole capire in che modo il sistema sta funzionando, quali sono le strategie che si sono rivelate vincenti, quali le criticità da analizzare – sottolinea il Sottosegretario Toccafondi -, quali gli interventi mettere in atto affinché il percorso realizzato porti al successo tutti gli attori della filiera, dai giovani studenti alle imprese, passando per i docenti, le università e la gestione organizzativa». «Gli Istituti Tecnici Superiori rappresentano una realtà sempre più innovativa nel sistema terziario italiano. I numeri del monitoraggio 2015 confermano che questo tipo di formazione, basato su attività laboratoriali e che integra studio e lavoro, riesce a rispondere alle esigenze del mondo produttivo italiano – aggiunge il presidente di Indire, Giovanni Biondi – Dai dati elaborati, emerge che gli occupati dopo 12 mesi sono oltre l’81% e ciò anche grazie al fatto che i percorsi mediamente prevedono una quota molto alta di tirocini in azienda (42,6%) e di docenti provenienti dal mondo del lavoro (66,4%)».

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