di Stefania Supino

Il Teatro della Concordia con i suoi novanta posti tra palchi e platea, è conosciuto da tutti come il teatro “all’italiana” più piccolo del mondo. Si trova nel piccolo Comune di Montecastello di Vibio ed è stato inaugurato più di due secoli fa. A oggi la proprietà è del Comune che insieme alla Società del Teatro della Concordia lo stanno riqualificando. Sabato nella sala del consiglio comunale di Montecastello di Vibio, alle 11 si è tenuta l’assemblea pubblica per fare il punto sui lavori; appuntamento al quale hanno partecipato la sindaca Daniela Brugnossi, il curatore dell’arte e della cultura a capo della Società del Teatro della Concordia, Edoardo Brenci, e il responsabile del servizio tecnico Tommaso Lusci.  

Un momento dell’assemblea

Il restauro I lavori nel teatro vanno avanti da quasi due anni con una sospensione nell’agosto del 2022 per una perizia di variante suppletiva, approvata nell’agosto scorso con la successiva ripresa dei lavori a settembre. In occasione dell’assemblea il responsabile del servizio tecnico ha spiegato che a fine novembre termineranno contrattualmente i lavori di ristrutturazione in corso. Ha aggiunto che, considerando i tempi tecnici della riconsegna del bene da parte della ditta con le conseguenti pulizie e sistemazioni interne, al momento non è possibile indicare con precisione una data definitiva di apertura. La sindaca Brugnossi sul punto ha aggiunto che grazie alle risorse liberate dal Ministero dei Beni culturali, nel restauro sono stati inseriti anche la platea e altri elementi che inizialmente non erano stati considerati, in maniera tale da completare il ripristino in maniera organica.

Riapertura Sull’altro versante la cittadinanza ha criticato il colore della facciata – più chiaro rispetto a quello precedente – e l’assenza della scritta che attualmente non figura sull’edificio. Quest’ultima però, come è stato chiarito nel corso dell’assemblea, verrà realizzata prossimamente, mentre a proposito del colore della facciata si è trattato di «una scelta collettiva presa dal progettista e successivamente approvata dalla Soprintendenza». «Ce l’abbiamo messa tutta. Dopo la pandemia, dopo la sospensione dei lavori e dopo che alcuni fondi – ha detto in chiusura Bronci – sono stati messi da parte, stiamo ripartendo, aggiungendo che il teatro sarà aperto al pubblico il prima possibile e che l’evento inaugurale verrà organizzato nella primavera del 2024. Sabato è stato presentato anche il progetto di crowdfunding intitolato «99 posti per sognare», che ha lo scopo di ricomporre le forze economiche venute meno in questi anni di chiusura.

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