La Biga di Monteleone esposta al Met di New York

Monteleone di Spoleto ci riprova. A 120 anni dal ritrovamento il Comune tenta di riaprire la procedura giudiziaria internazionale per ottenerne dal Metropolitan Museum di New York la restituzione della Biga di Monteleone. Il caso torna alla ribalta grazie a «L’anello di Grace», documentario che il regista e giornalista romano di origini umbre Dario Prosperini (nonno di Monteleone di Spoleto e nonna di Ruscio), presenterà sabato 24 settembre alle 21 nella sala della Fortuna del Museo nazionale etrusco di Villa Giulia, a Roma.

TUTTO SULLA BIGA DI MONTELEONE

Il tentativo Il Comune partendo da atti e documenti inediti rinvenuti di recente e di cui si parla nel documentario, ha interessato il ministero dei Beni culturali affinché, attraverso la procura di Roma, dia avvio a una serie di indagini per inserire la biga nell’elenco delle opere trafugate dall’Italia. Realizzata nel VI secolo a.C. in Etruria meridionale, a Vulci, la biga entrò in possesso di un notabile sabino che la portò con sé nella tomba e nel 1902 fu rinvenuta casualmente da un contadino. Venduta per una cifra irrisoria, passò di mano più volte, arrivando a Parigi e, da qui, a New York, acquistata dal primo direttore del Metropolitan, l’italiano Luigi Palma di Cesnola. Seguirono decenni di silenzio fino alla richiesta di restituzione presentata dal Comune di Monteleone tra il 2002 e il 2008, quando il contenzioso fu definitivamente archiviato dal Tribunale di Spoleto.

La proiezione «Tante – scrive il Comune – saranno le sorprese contenute nel documentario che rivelerà la catena di connivenze anche illustri e insospettabili che, dopo una trattativa durata mesi, consentirono l’esportazione illecita negli Stati Uniti di uno dei monumenti dell’arte etrusca». La proiezione del documentario, che ospita anche testimonianze inedite, si inserisce nell’ambito della seconda edizione della manifestazione «Festa etrusca! La storia si racconta» che animerà la due giorni delle Giornate Europee del Patrimonio. La proiezione sarà introdotta e moderata dalla giornalista dell’Ansa Silvia Lambertucci, con interventi del direttore del Museo Valentino Nizzo e di alcuni dei protagonisti del documentario.

Chi è Grace «Tra i protagonisti delle vicende narrate nella pellicola – continua la nota del Comune – figurano Guglielmo Berattino, storico e scrittore di Ivrea, incappato in un segreto inconfessabile nascosto in un vecchio faldone e Grace Filder, un’affascinante e avventurosa contessa inglese il cui anello dai poteri magici ci ha condotto laddove la vita e la morte continuano a parlarsi, rivelando forse un’ulteriore e del tutto inaspettata pagina della storia millenaria del “capitano” che portò con sé nella sua ultima dimora, nascosta tra le cime più selvagge dell’Umbria, lo splendido carro etrusco».