Gli Afterhours in piazza Duomo all'Aquila

di M.Alessia Manti

Mai come in questi casi è lecito pensare che la musica può. E può molto. «Era da troppo tempo che non si vedeva così tanta gente all’Aquila». Lo dicono queste parole di una donna che cammina lungo il corso della città abruzzese che dilaniata dal terremoto è rimasta prigioniera del buio e del silenzio e da tre anni a questa parte ha smesso di splendere di luce propria.

L’Aquila tre anni dopo L’Aquila è una città d’arte bellissima in cui ancora oggi, fatta eccezione per alcuni importanti assi viari nuovamente percorribili da auto e pedoni, il centro storico risulta praticamente off limits e presidiato dai militari in mimetica. Una città resa completamente inaccessibile ai suoi stessi abitanti privati delle loro abitazioni e della loro quotidianità, costretti da ordinanze governative a simulare una parvenza di vita nei diciannove quartieri dormitorio – i diciannove insediamenti del discutibile progetto C.A.S.E -, senza servizi né spazi sociali.

L’iniziativa Gli Afterhours hanno deciso di contribuire a riportare l’attenzione su L’Aquila e sui suoi giovani, a tre anni dal terremoto. L’idea, abbracciata anche dal Teatro degli Orrori era quella di un concerto gratuito e a costo zero per l’amministrazione locale, per offrire sabato 19 maggio una giornata diversa a L’Aquila e ai suoi giovani. E ci sono riusciti perché, a quanto pare, sembrava di essere tornati indietro di tre anni. In piazza Palazzo, sede puntellata e inagibile del comune, si è appena concluso il presidio per la legalità organizzato in tutta fretta tramite sms e social network dopo i fatti di Brindisi. Una città rinata, un centro storico vivo almeno per una notte con la sua splendida piazza Duomo gremita di giovani arrivati da ogni parte della regione e anche da fuori.

La dedica a Melissa Bassi I primi ad esibirsi sono stati Capovilla e co. che hanno aperto il live ricordando l’attentanto di Brindisi e dedicandolo a Melissa, la sedicenne vittima delle esplosioni davanti all’Istituto femminile intitolato a Giovanni Falcone e Francesca Morvillo e che il frontman del Teatro degli orrori ha definito «un’eroina civile in questo triste paese».

«Non abbiamo voluto annullare il concerto perché pensiamo che in questo momento non si debba restare chiusi in casa»ha detto Manuel Agnelli, leader degli Afterhours, prima di leggere alcune parole tratte da un discorso del giudice Borsellino sulla mafia.

La parola poi è passata alla musica, un’ora abbondante di pezzi storici e quelli tratti dal fresco d’uscita Padania.  Un’energia che nemmeno le transenne poste davanti al palco sembrava riuscissero a trattenere. Lo spettacolo si è concluso. A luci spente si cammina per le vie della città. Perché guardare con i propri occhi serva meglio a raccontare e a non dimenticare.

Track list Teatro degli Orrori

Rivendico, Non Vedo L’Ora, Per Nessuno, Skopje, E’ Colpa Mia, Pablo, Doris, Monica, Ion, E Lei Venne!, Compagna Teresa, Io Cerco Te, Il Turbamento Della Gelosia, La Canzone Di Tom

Track list Afterhours:

Padania, Terra Di Nessuno, La Verità Che Ricordavo, Male Di Miele, Costruire Per Distruggere, Spreca Una Vita, Sulle Labbra, Ci Sarà Una Bella Luce, Ballata Per La Mia Piccola Iena, E’ Solo Febbre, Bungee Jumping, Il Paese è Reale, Bye Bye Bombay

1 bis:

Lasciami Leccare L’Adrenalina, Dea, Voglio Una Pelle Splendida

2 bis:

Pelle, Quello Che Non C’è