di Chiara Fabrizi
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Raccolta porta a porta, dal 2 maggio al via nel centro storico di Foligno, ma anche a San Giacomo e Madonna di Lugo a Spoleto. Tra privati e commerciali saranno complessivamente circa 1.800 le utenze per le quali Vus si prepara, con modalità distinte, ad attivare l’ambito servizio.
Centro storico Foligno Già, perché per il centro di Foligno la formula scelta dalla spa pubblica prevede la fornitura di quattro sacchetti colorati, dotati di un codice a barre per l’identificazione dell’utenza, utili allo smaltimento di vetro, plastica, carta e indifferenziata, a cui si aggiunge la biopattumiera per lo stoccaggio dell’organico. Al momento l’attivazione del servizio porta a porta è previsto per la zona di piazza San Domenico, corso Cavour, via Santa Caterina, via Mazzini e viale Chiavellati, vale a dire nell’area in cui sono stati ultimati i lavori di ripavimentazione. La raccolta, ha spiegato martedì il presidente Vus Maurizio Salari, avverrà quotidianamente in precise fasce orarie durante le quali i cittadini dovranno sistemare in strada i sacchetti per il ritiro. I dettagli dell’operazione, tuttora in via di definizione, saranno illustrati il 10 aprile durante l’assemblea pubblica di scena alle 18 all’auditorium San Domenico.
San Giacomo di Spoleto e Madonna di Lugo E a partire dal 2 maggio sarà servita dalla raccolta porta a porta anche la popolosa frazione di San Giacomo e pure quella di Madonna di Lugo, alle porte della città. Finalmente, ma non senza frizioni, si chiude il cerchio intorno all’area nord della città che, stando agli accordi firmati a fine 2011 tra Comune e Vus, avrebbe dovuto essere raggiunta già dall’aprile scorso. Nelle prossime quattro settimane gli addetti della multiservizi comunicheranno alle famiglie le modalità di raccolta e, naturalmente, consegneranno il poker di secchi per lo smaltimento di plastica, carta e indifferenziata, mentre anche qui l’organico dovrà essere stoccato nelle biopattumiere, in linea con il sistema di differenziata attivato nell’estate 2011 a Cortaccione.
Valnerina Dal primo aprile, invece, il presidente Salari ha annunciato la presa in carico della gestione dei rifiuti per i dieci comuni della Valnerina, da Sant’Anatolia di Narco a Cascia. Ma per il momento il servizio di raccolta manterrà le caratteristiche finora adottate dalle amministrazioni comunali. Nessuna rivoluzione in vista.
«Diversa distribuzione del personale» Così come l’estensione a nuove zone della raccolta porta a porta tornerà a fermarsi, almeno fino a quando la spa pubblica, soggetta al rispetto dei vincoli del patto di stabilità, non sarà in grado di procedere a nuove assunzioni. Già, perché a frenare il servizio, questo ha sempre sostenuto Vus, sarebbe la carenza di organico, nonostante l’attivazione per 1.800 utenze tra Foligno e Spoleto sia stata centrata grazie a quella che Salari definisce «una diversa distribuzione del personale». Segno che, come sottolineato da più parti, qualche margine per potenziare la raccolta con le forze a disposizione c’è.
Emergenza rifiuti Durante la conferenza stampa Salari non ha mancato di punzecchiare palazzo Donini sulla chiusura del ciclo dei rifiuti dell’Area vasta. Dalla fine del 2012, infatti, è stata chiusa per colmazione la discarica di Sant’Orsola su cui pende, va ricordato, un progetto di recupero di 65 mila metri cubi al momento al vaglio della Regione. I rifiuti dello Spoletino, del Folignate e della Valnerina ormai da quattro mesi vengono scaricati a Borgo Giglione (Magione) sulla base di un accordo da 1.5 milioni firmato con l’Ati2 e valido fino alla fine di giugno. «Vedremo cosa succederà – sono state le parole di Salari – la Regione dovrà dirci dove portare i rifiuti». L’emergenza, dunque, è sempre in agguato.