La Procura di Perugia (foto ©Fabrizio Troccoli)

di Enzo Beretta

Alla 53enne folignate indagata per aver investito con la propria auto il pomeriggio del 16 gennaio a Gualdo Tadino un ventenne romeno – abbandonato in fin di vita nel fosso che costeggia via Sandro Pertini fino al giorno dopo, quando è stato casualmente ritrovato da un passante –  il pm di Perugia ha sequestrato il cellulare. Gli investigatori potrebbero decidere di effettuare l’analisi del traffico delle celle telefoniche per verificare gli spostamenti effettuati dalla donna quel giorno, incrociandoli con le risposte messe a verbale dalla stessa indagata nel corso dell’interrogatorio svolto in Procura, quando ha precisato: «Al volante c’ero io». Nel corso del confronto l’indagata, affiancata dall’avvocato Guido Bacino, è stata piuttosto precisa nell’indicare gli orari al magistrato. In sintesi ha raccontato che era uscita da qualche minuto dal lavoro, pioveva ed era buio, quando ha sentito un forte rumore provenire dal lato destro e ha pensato di aver colpito un animale. Che, però, gli ha danneggiato il parabrezza. Qualche ora dopo – secondo la ricostruzione – si è recata in una carrozzeria della zona chiedendo di farsi riparare l’auto danneggiata.

LE ACCUSE ALLA PROPRIETARIA DELLA FIAT PANDA

I reati contestati Il pubblico ministero Franco Bettini contesta alla 53enne il reato di lesioni personali stradali, quello di fuga del conducente in caso di lesioni personali stradali e l’articolo del Codice della strada relativo al comportamento in caso di incidente, il quale spiega: «In caso di incidente ricollegabile al suo comportamento l’utente ha l’obbligo di fermarsi e di prestare l’assistenza occorrente a coloro che, eventualmente, abbiano subìto danno alla persona». Nelle contestazioni ci si concentra sulle questioni relative a «incidenti con danno alle persone» e a quelle verso chi «non ottempera all’obbligo di prestare l’assistenza occorrente alle persone ferite».

Le accuse del magistrato Negli atti giudiziari si parla di «condotta colposa» da parte della donna che «alla guida della Fiat Panda, percorrendo via Pertini, urtava col lato destro della vettura il pedone che camminava sul ciglio della strada, non accorgendosi della sua presenza e non prestando la dovuta attenzione agli ostacoli presenti sul percorso stradale, facendolo cadere nel canaletto di scolo adiacente alla strada, per poi darsi alla fuga, allontanandosi dal luogo senza prestare la dovuta assistenza all’infortunato, il quale riportava importanti lesioni personali con prognosi, allo stato, riservata».

Dinamica e orari dell’incidente La Procura, che ha intenzione di fare piena luce sulla «dinamica» e sulla «tempistica del sinistro stradale», ha nominato come propri consulenti tecnici l’ingegner Alessandro Manuali e il tecnico informatico Luca Calzolari: il primo approfondirà gli aspetti della «cinedinamica» mentre l’altro proverà a sciogliere i dubbi attraverso l’esame del telefono in sequestro.

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