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di M.T.

Troppi e inaccettabili sono i segni che lasciano, nell’anziano colpito, quelle che potrebbero essere percepite come banali truffe. Non sono tali. E, l’Umbria, purtroppo, segna un triste risultato, rispetto al resto dell’Italia, posizionandosi come una delle ragioni maggiormente esposte a questo rischio. Un anziano che viene truffato, oltre alla sua evidente fragilità che lo espone al rischio, porterà nuove ‘cicatrici’. A partire dalla vergogna di riconoscere a se stesso, ai suoi familiari, a chi lo soccorre, la propria vulnerabilità. In secondo luogo è una persona che, aumentando il senso di diffidenza verso gli altri, tenderà a chiudersi e a isolarsi più di quanto, già, non lo sia. In terzo luogo, questa violenza è ancora più odiosa, perché, il più delle volte, è indirizzata a persone che vivono condizioni di particolare difficoltà, ad esempio dovute alla lontananza dei propri figli.

Cambiamenti Il risvolto della medaglia è che spesso le pene non corrispondono alle ‘ferite’ arrecate. Non è sempre facile, ad esempio, dimostrare a un giudice l’incapacità psichica dell’anziano per attribuire la pena relativa al reato di circonvenzione di incapace, per cui, il colpevole viene punito con pena lieve, ad esempio per truffa. Il nuovo disegno di legge che potrebbe essere approvato a breve, prevede invece di fare rientrare nel reato di circonvenzione di incapace proprio «l’abuso delle condizioni di vulnerabilità di una persona, anche dovute all’età avanzata», prevedendo quindi una pena che va da due a sei anni.

Classifica Nella triste classifica dei territori con più casi di truffe agli anziani, in termini assoluti, ci sono la Lombardia, con oltre 4.800 casi nel 2022, il Lazio con 3.850 casi e la Campania con 3.440. Ma se rapportiamo le truffe al numero di abitanti, l’Umbria è terza, come la Lombardia. La nuova classifica in rapporto alla popolazione, infatti vede al primo posto il Lazio con 66 raggiri ogni 100 mila abitanti, quindi l’Emilia Romagna con 50 casi ogni 100 mila abitanti, e sul terzo gradino Umbria e Lombardia con 48 per centomila. I dati sono quelli del ministero dell’Interno.

Reati in crescita Spiegano tra l’altro come, in controtendenza con tutte le altre tipologie di truffe, quella contro gli anziani, negli ultimi anni è in aumento. Buona parte dipende anche dalla scarsa alfabetizzazione a internet da parte di molti anziani che da non molto tempo hanno avuto accesso alla rete. Una condizione questa che li vede esposti al massimo della loro vulnerabilità, rispetto a potenziali truffatori che possono trovarsi in qualsiasi luogo, in grandi numeri e con tecniche e metodologie molto affinate.

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