di Enzo Beretta

Con l’accusa di truffa aggravata è stato rinviato a giudizio un egiziano di 59 anni responsabile di aver indebitamente incassato oltre 33 mila euro di Reddito di cittadinanza. «Al fine di ottenere il sussidio – si legge nell’atto della Procura del capoluogo umbro – poneva in essere artifizi e raggiri, inducendo in errore i pubblici ufficiali della sede dell’Inps di Perugia presso cui aveva presentato domanda per l’erogazione del Reddito di cittadinanza, procurandosi l’ingiusto profitto di 33.418 euro, contestualmente arrecando all’ente previdenziale un danno pari all’importo del contributo indebitamente elargito». 

Il Reddito di cittadinanza è una misura di politica attiva del lavoro e di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all’esclusione sociale 

MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

Le accuse Stando a quanto ricostruito dal pm Gennaro Iannarone che ha coordinato le indagini della guardia di finanza l’imputato straniero, difeso dall’avvocato Daniele Giannangeli, sia nel 2019 che nel 2020 ha reso «dichiarazioni false e attestanti cose non vere». Come? «Omettendo di dichiarare la partecipazione societaria pari al 50% in una Srls». Sulla scorta della richiesta di rinvio a giudizio formulata questa mattina dal pubblico ministero Manuela Comodi il giudice per l’udienza preliminare Angela Avila ha fissato l’inizio del processo al 16 novembre. Tra le fonti di prova indicate dal pm c’è la comunicazione di notizia di reato redatta dalla Gdf e gli atti di esecuzione del sequestro preventivo. Il fascicolo verrà trattato dal giudice monocratico Edoardo Esposito.