di M.R.

Treofan Italy è ormai prossima alla definitiva uscita di scena dal panorama industriale del Polo chimico di Terni. Con un preliminare di accordo per la cessione degli impianti e la festa di pochi giorni fa targata Visopack, difficile ipotizzare che la vicenda della sofferta reindustrializzazione del sito del film di polipropilene riservi altre sorprese. Ciò non toglie che i vertici della società controllata dal gruppo indiano Jindal debbano rispondere di truffa ai danni dello Stato italiano per percezione indebita di cassa integrazione Covid.

Treofan Itlay Secondo quanto si apprende, il giudice del tribunale di Terni Barbara Di Giovannantonio deve ancora esprimersi sulle posizioni dei manager indagati dalla locale Procura, che aveva ricostruito come, sfruttando l’emergenza Covid e gli istituti straordinari messi a disposizione dall’allora governo italiano, la società del settore chimico aveva richiesto e ottenuto ammortizzatori sociali in un periodo che però risultava carico di lavoro per la fabbrica di piazzale Donegani.

Truffa allo Stato Come noto, per l’ormai ex numero uno di Treofan Italy Manfred Kaufmann, i legali Civita di Rurro e Matteo Moriggi, rispettivamente del Foro di Roma e di Viterbo, avevano chiesto la messa alla prova. Con lavori socialmente utili e un risarcimento di circa 15 mila euro, il manager tedesco potrebbe cavarsela. Tuttavia il giudice si è riservata la decisione chiedendo ulteriori approfondimenti all’Uepe (Uffici locali per l’Esecuzione Penale Esterna). Per gli altri apicali coinvolti la decisione è attesa il prossimo mese.

Era Visopack Nel corso dell’ultima udienza a Terni, di nuovo assente l’imputato e, considerate le evoluzioni sul fronte industriale, nessun lavoratore Treofan ha inteso presidiare l’area del tribunale nella speranza di parlare un’ultima volta con Kaufmann che mesi fa aveva assicurato l’impegno a favore delle maestranze. Con i polacchi la ripresa produttiva sta per concretizzarsi e anzi il Ceo Yanovsky ha anche annunciato l’aumento dei livelli occupazionali fino a 150 unità rispetto alle 90 attuali.

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