di M.R.

Una piccola delegazione di lavoratori della Treofan di Terni mercoledì mattina si è riunita in corso del Popolo di fronte all’ingresso del Tribunale attorno alle 10 sperando di incontrare in Ceo del gruppo industriale Manfred Kaufmann per un confronto e un aggiornamento nonché eventualmente avanzare qualche richiesta. Il numero uno della società attiva nella produzione di film di polipropilene è indagato per truffa ai danni dello Stato legata a percezione indebita di cassa integrazione Covid, quella di cui l’azienda avrebbe usufruito per i lavoratori di Terni in un periodo non di scarico ma anzi di intensa produzione. Tuttavia in aula era presente uno solo dei propri legali, l’avvocato Matteo Moriggi di Viterbo.

Treofan Terni Come emerso già nel corso della prima udienza davanti al giudice Barbara Di Giovannantonio, il manager tedesco potrebbe ottenere la sospensione del procedimento penale a suo carico versando un risarcimento di quanìlche migliaia di euro e svolgendo un programma di lavori socialmente utili. Proprio l’assenza di un piano in questo senso, di competenza dell’Uepe (Ufficio per l’esecuzione penale esterna), ha determinato il rinvio della valutazione al prossimo 14 giugno. Nel frattempo si vocifera delle possibili dimissioni dello stesso Kaufmann e forse anche rispetto a questo i lavoratori avrebbero chiesto delle spiegazioni al diretto interessato che al termine della prima udienza aveva voluto rassicurare le maestranze di essere al lavoro per il futuro del sito produttivo. I dipendenti dello stabilimento di piazzale Donegani sono infatti in attesa di una reindustrializzazione della fabbrica che la controllante Jindal ha voluto mettere in liquidazione. Alcune manifestazioni di interesse allo scopo, anche nuove rispetto a quelle dei mesi passati, sono state avanze. Le parti sociali auspicano una convocazione a stretto giro al ministero per entrare nel dettaglio delle proposte con l’augurio che i macchinari possano presto tornare a funzionare e dare occupazione.