di Enzo Beretta
Accusato di lesioni e stalking un romeno di 58 anni che ha terrorizzato la fidanzata convivente gridandole che l’avrebbe uccisa: lei, spaventatissima, per scappare si è lanciata dal primo piano di un’abitazione di Perugia fratturandosi entrambi i calcagni. La vicenda, risalente a circa tre anni fa, è approdata in udienza preliminare. Si legge nelle carte della pubblica accusa che l’imputato «per futili motivi, in preda ai fumi dell’alcol e a un raptus di gelosia l’ha improvvisamente percossa con inaudita violenza, sferrandole calci, pugni e schiaffi al capo, al costato e su tutto il corpo».
Le accuse Stando alla ricostruzione l’ha «scaraventata a terra più volte trascinandola per i capelli» e poi l’ha «costretta ad inginocchiarsi come gesto di umiliazione e sottomissione, proseguendo quindi a colpirla con pugni al volto». Prosegue il pubblico ministero nella richiesta di rinvioa a giudizio: «L’ha ricoperta di ingiurie e ha minacciando propositi omicidiari, il tutto col pretesto di una presunta relazione della donna con il vicino di casa». La poveretta si è talmente spaventata che «pur di sottrarsi a tale furia e fuggire dall’abitazione si è lanciata dalla finestra del bagno (posta al primo piano di un edificio) e ha cercare rifugio presso una coppia di anziani vicini». La caduta è stata rovinosa: si è procurata lesioni gravi – «frattura dei due calcagni» – ferite giudicate guaribili in più di 40 giorni.