di Massimo Colonna
Saranno circa 11.300 i ternani della parte Nord della città che domenica dovranno evacuare le proprie abitazioni per permettere le operazioni di brillamento della bomba ritrovata nei giorni scorsi a Cesi. Si allarga infatti la zona rossa individuata da Comune e Prefettura: il raggio di sicurezza passa da quattrocento metri a un chilometro e ottocento metri, coinvolgendo quindi gran parte dei quartieri Gabelletta e Borgo Rivo. E’ questo quanto deciso dai tecnici dell’esercito e dalle istituzioni presenti alla riunione che si è tenuta nel tardo pomeriggio di mercoledì al Palazzo del Governo. A rimuovere la bomba che contiene 130 chili di tritolo saranno gli specialisti del sesto reggimento Pionieri del genio dell’esercito, di stanza a Roma, ma già apprezzati in Umbria per l’impegno a Norcia: il disinnesco sarà eseguito da un team di esperti in condizioni di massima sicurezza e per questo sarà evacuata una zona con un raggio di circa due chilometri.
La decisione «Nel corso della riunione – si legge nel documento finale – sono state esaminate e concordate le procedure di bonifica con l’obiettivo di conciliare la maggior rapidità di intervento con il minor impatto sulle normali condizioni di vita della zona la quale, secondo le indicazioni tecniche fornite dagli artificieri, in occasione delle operazioni di bonifica dovrà essere oggetto di evacuazione in un raggio di 1.800 metri dal punto di stazionamento dell’ordigno. Il tutto ovviamente per garantire le massime condizioni di sicurezza per persone, animali e cose».
L’evacuazione Sarà necessaria l’ evacuazione di alcune migliaia di cittadini, fino a dodicimila persone, dalle proprie abitazioni, nella mattinata di domenica. «L’evacuazione avrà inizio alle 6 e, solo al termine, si effettuerà despolettamento e la messa in sicurezza dell’ordigno. Il rientro nelle abitazioni è previsto, presumibilmente, nello stesso l pomeriggio attorno alle 16». Effettuata l’evacuazione dell’area a cura del Comune con l’assistenza dei volontari di protezione civile e sotto la vigilanza delle forze di polizia, gli artificieri procederanno al suo trasporto in una cava della zona dove sarà fatto brillare. «Durante il periodo delle operazioni sarà interdetto il traffico e l’accesso alla zona interessata a tutte le persone non espressamente autorizzate. Sarà altresì sospeso nella zona il servizio di trasporto pubblico che sarà sostituito con un servizio di navetta per favorire l’evacuazione verso le strutture collettive individuate Nella medesima zona sarà interdetto il traffico aereo, a cura dell’Enac, nello spazio sovrastante fino ad una altitudine di 1.400 metri». Da giovedì il Comune di Terni renderà disponibile sul proprio sito un recapito telefonico da contattare per informazioni, la cartografia dell’area interessata dall’evacuazione con l’elenco delle abitazioni ivi comprese.
Il sindaco «Già dalla mattinata di giovedì – ha dichiarato il sindaco Leonardo Latini dopo la riunione – informeremo in maniera puntale tutti i cittadini interessati a questo provvedimento, rendendo noti i nomi delle vie e i numeri civici coinvolti nella zona di sicurezza. In queste ore gli uffici della Protezione Civile comunale e dell’anagrafe stanno quantificando in maniera precisa il numero dei Ternani coinvolti. Si tratta di una emergenza che riguarderà comunque qualche migliaio di persone. Comprendo benissimo che si tratta di una situazione di disagio, ma tutte le operazioni di disinnesco devono svolgersi in un contesto assoluto di sicurezza per le persone. La Protezione Civile sta predisponendo tutti quei servizi che possano essere utili alla popolazione, in particolare a quei cittadini che vivranno il momentaneo distacco dalle loro abitazioni in maniera più problematica, come le persone anziane e quelle con difficoltà di salute. In merito a quest’ultime la Asl2 sta organizzando un proprio piano di intervento, utilizzando tutte le strutture a disposizione, comprese quelle ospedaliere. Abbiamo già istituito un centro di raccolta al Palatennistavolo, struttura che potenzieremo in vista della giornata di domenica. Verrà assicurato anche un servizio di trasporto, sempre per le persone che non hanno altra possibilità».
Sciacalli E tra mercoledì e giovedì i ternani interessati dal primo provvedimento, quello restrittivo per circa 400 persone, hanno vissuto la loro seconda notte fuori casa. Primi problemi: mercoledì notte diversi cittadini in zona Cesi si sono lamentati con le forze dell’ordine per l’assenza di agenti a controllo del territorio. «Hanno sistemato delle transenne e basta, poi in molti punti non ci sono controlli. Noi dobbiamo abbandonare le nostre case ma dobbiamo essere sicuri che siano comunque tutelate». Durante la riunione in prefettura si è anche affrontato il problema sciacallaggio, con l’organizzazione di servizi da qui a domenica per garantire che le abitazioni restino comunque salvaguardate.
Più controlli Proprio per evitare atti di sciacallaggio il questore di Terni Antonino Messineo ha disposto «l’intensificazione dei servizi di prevenzione e controllo del territorio anche con l’impiego di pattuglie in abiti civili della Digos e della Squadra Mobile, tale attività è finalizzata a potenziare gli ordinari servizi di controllo del territorio e a prevenire eventuali “atti di sciacallaggio” ai danni dei residenti che si sono dovuti allontanare».
Rimozione e brillamento della bomba La bomba bellica da 250 chili, più della metà in tritolo, è il cosiddetto ordigno di “scopo generale” utilizzato per colpire ferrovie e fabbriche durante la Secondo guerra. Il residuato ha due spolette che domenica verranno rimosse dagli artificieri dell’esercito “da remoto”, utilizzando cioè strumenti comandati a distanza. Gli esperti del genio hanno già esaminato e “identificato” l’ordigno. Domenica, una volta evacuati gli abitanti nell’area di sicurezza (dove una eventuale onda d’urto potrebbe rompere qualche vetro ma non provocare danni strutturali alle abitazioni) e chiuso il sovrastante spazio aereo, lo ripuliranno dalle incrostazioni. Poi lo bloccheranno a terra e quindi utilizzando degli speciali dispositivi meccanici comandanti a distanza rimuoveranno le due spolette. Una volta tolte la bomba verrà trasportata in una cava e fatta brillare. Un intervento “complesso” che però il sesto reggimento Pionieri esegue spesso. L’Esercito nel corso dello scorso anno ha rimosso oltre 2 mila e 100 ordigni, già intorno a 800 dall’inizio del 2018.
@tulhaidetto