di M.R.

Tirato giù dal sedile della Mitsubishi che aveva investivo un uomo in bicicletta e massacrato di botte fino alla morte. Prima il calcio ai reni che lo ha fatto cadere a terra, poi i ripetuti calci in faccia fino a sfigurarne il volto, da parte di chi gli gridava contro ‘Te la farò pagare’, ‘Sei un pezzo di m…’. Questi gli ultimi istanti di vita del tunisino 39enne Ridha Jamaooui, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti relativamente al delitto di via Romagna a Terni. Per l’omicidio che si è consumato in strada domenica sera, dopo una lite a seguito di incidente stradale, è finito in carcere Samuel Obagbolo. Il 26enne nigeriano, rimasto in silenzio davanti al gip, resta l’unico indiziato di delitto.

LA RICOSTRUZIONE DELL’ACCADUTO

Samuel in stato di fermo Per il giudice Simona Tordelli, che ha convalidato il fermo di Obagbolo, disponendo la custodia cautelare in carcere (per pericolo di fuga e per rischio di reiterazione del reato), è lui il responsabile del massacro dell’operaio tunisino. Nell’ordinanza di convalida del fermo a carico di Obagbolo, il gip parla di «personalità del tutto priva di freni inibitori». Tuttavia il legale che assiste il presunto assassino, non ritiene siano così gravi gli indizi di delitto a suo carico.

«TERNI SERENA E TRANQUILLA»

Ridha ammazzato di botte Laddove la Procura riconosce, nelle immagini di videosorveglianza visionate, la giubba rossa, blu e bianca dell’indagato, i testimoni (che hanno assistito all’omicidio), riferiscono di un uomo in felpa bianca che picchia selvaggiamente un altro uomo fino a provocarne la morte. Il cappuccio di quella felpa spunterebbe però da quella giacca nelle immagini riprese dalle telecamere del quartiere, quindi si presume che il 26enne potesse aver tolto il giacchino.

Omcidio a Terni A supporto della ricostruzione degli inquirenti, le chiamate tra il ciclista investito nell’incidente stradale che ha innescato la rissa e ‘Dugo’. Così, era salvata in rubrica l’utenza in uso al presunto assassino di Ridha, Samuel Obagbolo. Ma anche le scarpe Puma, le descrizioni rese da chi ha assistito al delitto e il riconoscimento fotografico. Quella sera comunque, da quanto si apprende dall’ordinanza del gip, in tutto erano sette i soggetti in strada, tra i quali tre donne a vario titolo coinvolte nei fatti: la compagna dell’italiano alla guida del suv che ha urtato lo straniero in bici e le due che tentavano di prestare soccorso all’uomo disteso a terra.

Delitto a Borgo Bovio  Secondo quanto riportato dal giudice, non si hanno dubbi circa l’identificazione del 26enne nigeriano come presunto autore dell’omicidio di Ridha a Terni. «D’altro canto – si legge nell’ordinanza di convalida del fermo – nulla ha dichiarato a sua discolpa» essendosi avvalso della facoltà di non rispondere in sede di udienza. «Allo stato delle indagini – aggiunge il gip Tordelli – non si può escludere l’aggravante dei futili motivi, non essendo agli atti alcuna ragione giustificatrice di tale inaudita violenza». Ciononostante, il legale del giovane nigeriano, Francesco Montalbano Caracci del Foro di Terni, non ritiene ci siano gravi indizi di delitto perché sia giustificata la custodia di Samuel in carcere, piuttosto molti nodi da sciogliere rispetto a coloro che quella sera hanno preso parte alla lite. In tutto, stando alle carte, sette le persone identificate sulla scena del crimine, compresi la vittima e il presunto autore della sua uccisione. Il legale di Obagbolo, come anticipato, valuta il ricorso al Riesame.

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