La sede della Vus a Spoleto

di Chiara Fabrizi
Twitter @chilodice

Incremento minimo e raccolta differenziata ancora sotto il 40%. È una fotografia impietosa quella mostrata questa mattina dal presidente Vus, Maurizio Salari, alla giunta della città del Festival. Nel 2012, tanto per intendersi, la raccolta porta a porta è stata estesa alla sola frazione di Cortaccione, 360 nuclei familiari, un migliaio di persone, a tutto danno dei livelli di differenziata cresciuti di appena il 3.4% . Alla fine del 2012 il dato complessivo si attestava intorno al 37%, due punti in meno della media dell’Area vasta che comunque fa registrare uno striminzito 39%.

Fotografia impietosa I risultati, insomma, sono davvero poco rassicuranti specie se si considera che, con la manovra di bilancio 2012, palazzo municipio ha messo in conto agli spoletini un +14% di Tarsu utile a finanziare proprio la differenziata. Ma le performance Vus restano scadenti. Nel maggio scorso dopo la firma di un contratto tra Comune e azienda pubblica, sarebbe dovuta decollare il porta a porta a San Giacomo, qualche migliaio di persone, rimandata a data da definirsi. E i traguardi si allontano.

Traguardi lontanissimi L’obiettivo del 2012, fa sapere direttamente palazzo municipio, prevedeva l’introduzione del servizio di raccolta domiciliare per 12.187 utenze familiari, pari a circa l’80% dei nuclei residenti, a fronte di un 2013 iniziato con poco più di 7 mila famiglie servite. Il traguardo, dunque, è lontanissimo. Tant’è che mercoledì sono proprio le associazioni ambientaliste (Legambiente, Italia Nostra e Rifiuti zero) a tornare all’attacco: «Stando alla legge regionale avremmo già dovuto raggiungere il 65%, pena una sanzione all’Ati di riferimento compresa tra i 2 e i 5 euro per ciascuna tonnellata di rifiuti avviati a smaltimento in eccedenza». La multa rischia di essere a cinque zeri. Sullo sfondo, la chiusura della discarica.

La partita del dg Ad esasperare un clima, già di per sé pesante, è stata poi la partita del direttore generale Vus risolta, in barba a consulenze e selezioni, con la nomina di un coordinatore dei dirigenti, Walter Rossi numero uno del comparto igiene urbana. Una soluzione che non piace al sindaco Benedetti: «L’Ati e i Comuni soci di Vus avevano chiesto di individuare una figura esterna per approntare un nuovo piano industriale, ma a oggi questa figura non è stata individuata».

Secca la replica delle associazioni: «Ci chiediamo se, in questa situazione così critica che rischia di mandare l’intero Ati3 in emergenza rifiuti, la figura manageriale che richiede nuovamente il sindaco di Spoleto non sia l’ennesimo gioco delle parti nella spartizione di poteri tra Foligno e Spoleto, più che dettata dalla necessità di risolvere le difficoltà di un’azienda chiamata a gestire le problematiche ambientali di un intero territorio». E poi: «Da parte nostra richiediamo che si dia piena attuazione al Piano d’Ambito, introducendo quanto prima una raccolta differenziata porta a porta spinta nelle zone ad alta densità».

Pochi operatori In casa Vus, ma anche nei municipi soci, per incassare il colpo si mette sul tavolo il blocco delle assunzioni. Per ampliare le aree servita dalla differenziata la multiservizi pubblica sostiene, da sempre, la necessità di nuovi operatori. Un’opzione che con la gestione in house di una multiservizi pubblica non sarebbe, almeno sulla carta, praticabile, essendo tenuta all’osservanza delle stesse limitazioni degli Enti locali. Ma sarà un parere della Corte dei Conti a sciogliere ogni dubbio.

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