Uno dei malviventi arrestati (foto Fabrizi)

di Chiara Fabrizi

Tentato omicidio in concorso. È questa l’accusa con cui gli uomini del commissariato hanno tratto in arresto i due albanesi, E.M. di 31 anni e D.M. di 44 anni, che lunedì mattina hanno, prima, picchiato il figlio 31enne del carrozziere e, poi, afferrato l’accetta che avevano in macchina e colpito alla testa R.F., l’artigiano 57enne titolare dell’officina. L’uomo ha riportato un lieve trauma cranico e le sue condizioni, fortunatamente, non destano alcuna preoccupazione. I due arrestati, invece, sono già stati trasferiti nel carcere di Maiano e, oltre al tentato omicidio, dovranno rispondere anche dell’accusa di lesioni personali aggravate e danneggiamento.

L’aggressione si è consumata intorno alle 8.30 del mattino, quando il figlio del carrozziere ha raggiunto l’officina e ad attenderlo ha trovato i due malviventi, originari di Valona ma da qualche anno residenti a Spoleto, dove lavorano uno come carpentiere e l’altro come meccanico. I due si sono immediatamente avvicinati al giovane accusandolo di aver rigato una delle auto di famiglia, anche se gli uomini del vice questore aggiunto Francesca Peppicelli stanno vagliando altre ipotesi. Da qui, comunque, sarebbe nata un’accesa discussione che in pochi istanti si è trasformata in una violenta aggressione ai danni del 31enne spoletino che, tra calci e pugni, è riuscito ad afferrare il cellulare e a chiedere aiuto al padre.

Il colpo d’accetta Il 57enne si è precipitato in officina armato di coltello e ha tentato di affrontare i due aggressori, già noti alle forze dell’ordine per reati contro la persona e il patrimonio. Alla vista del fendente il 44enne albanese ha, prima, raggiunto la propria auto per recuperare l’accetta e, poi, si è lanciato contro l’artigiano colpendolo alla testa.

L'accetta con cui è stata aggredito il carrozziere

L’arresto A pochi metri dalla carrozzeria, però, si trovava un istruttore della Scuola di polizia che, sentite le urla, è intervenuto bloccando gli aggressori ed evitando il peggio. Sul posto si sono immediatamente portati gli uomini del commissariato, della scientifica e i sanitari del 118 che hanno trasportato l’uomo al Santa Maria di Terni per tutte le medicazioni del caso. I due albanesi sono stati accompagnati in commissariato per essere interrogati e, qualche ora dopo, è scattato l’arresto. Titolare del fascicolo è il pubblico ministero Mara Pucci. I due malviventi, accusati di tentato omicidio in concorso, lesioni personali aggravate e danneggiamento, sono stati trasferiti nel carcere di Maiano.