Gianpiero Bocci col suo avvocato © Fabrizio Troccoli

di Enzo Beretta

«Mai chiesto privilegi a nessuno, tanto meno ai vertici dell’ospedale». Sono le parole pronunciate dall’ex sottosegretario agli Interni, Gianpiero Bocci, imputato nel processo sulla presunta Sanitopoli umbra. A Bocci vengono contestate le segnalazioni di tre candidati ma lui risponde: «Di tre candidati che avrei segnalato, due sono stati bocciati…». 

«Neanche un privilegio per una Tac» L’ex segretario del Pd, nel corso del suo intervento, ha tenuto a precisare «aspetti e vicende importanti tanto quelle penali». Ha iniziato dicendo che lui non ha «mai chiesto nulla a nessuno, neanche un privilegio per fare una Tac, tanto meno ai vertici dell’Azienda Ospedaliera nonostante una frequentazione molto assidua dell’ospedale». «A volte ho affrontato emergenze facendo percorsi molto lunghi al pronto soccorso». 

«Nemmeno in situazioni molto serie» Bocci ha detto di aver chiamato l’ex direttore generale del Santa Maria della Misericordia, Emilio Duca, «soltanto tre volte», per poliziotti con problemi oppure per un militare della guardia di finanza gravemente ferito. «Al di fuori di queste tre occasioni – ha specificato – non ho mai, mai, nemmeno in situazioni molto serie che riguardavano i miei familiari, scomodato qualcuno oppure chiesto cortesie».