di Francesca Marruco
Forse non l’aveva minacciata di morte. Forse non l’aveva picchiata. Forse non l’aveva violentata. Ma a ben guardare, qualche atteggiamento che avrebbe potuto ingenerare timore in Alexandra, giustiziata dal suo ex fidanzato perché non voleva tornare con lui, poteva esserci. All’indomani del tragico omicidio – suicidio di San Giustino, emergono particolari inquietanti, rivelati proprio dai familiari della vittima e dalle sue amiche del cuore, che mercoledì pomeriggio hanno voluto incontrare la stampa, mentre all’ospedale di Perugia si stava svolgendo l’autopsia sui cadaveri degli ex fidanzati.
La controllava Cristian, secondo quanto hanno riferito familiari – assistiti dall’avvocato Eugenio Zaganelli – e amiche, la seguiva, la pedinava. La pressava, con continui tentativi di tornare insieme. La controllava: una volta le avrebbe regalato uno smartphone, riuscendo a controllare tutto ciò che entrava e usciva dal cellulare. Alexandra era una sorvegliata speciale. Ma forse lei non aveva mai realmente preso in considerazione che Cristian potesse farle del male. E per questo non lo aveva mai denunciato. Temeva per eventuali ragazzi che le erano vicino, ma non per lei. Era convinta che tutto quello che provava Cristian era amore. Forse un amore troppo possessivo, ma pur sempre amore.
Il messaggio Forse Alexandra il primo vero sospetto lo ha avuto pochi minuti prima di morire. Era circa mezzanotte e quaranta quando la giovane vittima ha mandato un messaggio ad un amico di Cristian: «Era strano, mi ha detto che è armato», gli ha scritto. Si perché, secondo quanto sta emergendo dai tabulati telefonici e dagli scambi di messaggi in quei minuti tra l’assassino, la vittima e i loro amici, è emerso che Cristian, prima di uscire di casa alla volta dell’appartamento di Alexandra in via Deledda, le ha parlato al telefono.
L’altro ragazzo Lunedì sera Cristian era andato a casa della ex fidanzata in prima serata: lì aveva trovato Alexandra, una sua amica, e un altro ragazzo. Sarebbe stata anche la presenza di questo giovane a innescare una discussione tra gli ex fidanzati, tanto che ad un certo punto lui se n’è andato dicendo che voleva dargli modo di chiarire tutto. In casa ha lasciato Crstian, Alexandra e una sua amica. I due hanno discusso e dopo un po’ Cristian se n’è andato.
Premeditazione? E’ tornato a casa sua, dove poco dopo, una volta partito il tam tam dell’allarme, è stata trovata una lettera di addio e di scuse in cui parlava della fine del rapporto con la ex e in cui chiedeva scusa alla madre per non essere stato un bravo figlio. Alla madre nella missiva indicava anche quali foto scegliere per mettere sulla sua tomba, particolare questo che porta gli investigatori, sul caso indagano i carabinieri coordinati dal pm Angela Avila, a credere che l’idea del delitto covava in lui già da un po’ di tempo, e che potrebbe avere studiato tutto nei minimi particolari.
Ha aperto da solo? Alexandra gli aveva chiesto una pausa di riflessione nella scorsa primavera dopo tre anni di relazione. La pausa poi era diventata una rottura definitiva. Lei gli aveva chiesto indietro le chiavi del suo appartamento e lui gliele aveva ridate. Ma alla luce di quanto successo, non sono in pochi a credere che lui potesse averne fatta una copia. Perché Alexandra, dopo aver scritto ad un amico che era preoccupata perché aveva saputo che lui era armato, avrebbe dovuto aprirgli la porta a notte fonda e dopo un litigio? Chi la piange, crede che le cose siano andate diversamente. E che lui abbia aperto la porta da solo. Alexandra viene trovata morta sul divano di casa, che si trova immediatamente di fronte all’ingresso, al braccio ha una ferita d’arma da fuoco da difesa. Potrebbe avere provato a schivare il primo colpo. Ma gli altri due non le hanno lasciato scampo.