Filippo Limini e il parcheggio in cui è morto

di Chiara Fabrizi

Chiede di patteggiare quattro anni per omicidio stradale e rissa, Brendon Kosiqi, il giovane che la notte di Ferragosto scappando con l’auto dalla zona tra il Country cafè e il Palasport di Bastia Umbra ha investito e ucciso Filippo Limini, 25 anni. Si è aperto davanti al gup Valerio D’Andria il procedimento a carico di otto dei nove giovani imputati per i fatti violenti costati la vita all’operaio spoletino.

Processo per rissa e morte di Limini Tutti devono rispondere dell’accusa di rissa, ma l’imputazione più pesante è quella di omicidio preterintenzionale da cui si difendono Valentino George Neculai e Denis Hajderlliu, che saranno processati con il rito abbreviato secco, al pari di Kevin Malferteiner, il giovane che la notte di Ferragosto viaggiava nella Opel Corsa insieme a Brendon, a cui viene contestato l’omicidio stradale. Gli altri quattro ragazzi sono tutti accusati di rissa e fanno parte del cosiddetto gruppo degli spoletini: uno di loro ha scelto l’abbreviato, gli altri tre patteggiano pene inferiori a 12 mesi, mentre il nono ha scelto l’ordinario.

Famiglia parte civile In aula lunedì mattina il padre, la madre e il fratello della vittima, attraverso l’avvocato Alberto Onori, hanno chiesto di essere ammessi al processo come parti civili, con il giudice che, soltanto per un difetto di notifica al difensore di uno degli imputati, si è riservato la pronuncia alla prossima udienza, quando arriveranno le richieste di condanna del pm per i giovani imputati che hanno scelto il rito abbreviato, mentre entro la fine del mese sono attese le sentenze, comprese quelle sui patteggiamenti. Gli otto giovani a processo sono difesi da Berretti, Poggioni, Paccoi, Adorisio, Cinque, Rondoni, Bellingacci, Aiello, De Fusco e Quirini.

Cosa è successo In base alla ricostruzione della procura di Perugia, che ha coordinato le indagini del tenente colonnello Marco Vetrulli, i quattro giovani che rispondono delle accuse più pesanti stavano raggiungendo l’Opel Corsa, quando sarebbero stati circondati dal gruppo degli spoletini armato di  chiavi inglesi metalliche e altri oggetti. Uno di questi avrebbe, prima, colpito il parabrezza e, poi, il braccio di Brendon, che era alla guida. Anche gli altri del gruppo degli spoletini, secondo gli inquirenti, avrebbero colpito sia i due giovani all’interno dell’abitacolo, con Brendon c’era Kevin, che la carrozzeria e i vetri della vettura, mandando in frantumi il lunotto e i finestrini posteriori. Da qui la reazioni dei quattro contro Limini, colpito alla testa con pugno da Denis e poi raggiunto da Valentino che lo avrebbe colpito con dei calci al volto mentre era già a terra, prima che il venticinquenne venisse investito da Brendon e Kevin.

@chilodice

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