di MA.T
Intercettazioni telefoniche, pedinamenti, segnalazioni da parte di cittadini e appostamenti compiuti dalla squadra Mobile perugina hanno consentito di bloccare una banda di tunisini che da tempo praticava «attività di spaccio di droga al parco San’Anna», secondo quanto riferito dai poliziotti.
I cittadini stanchi Da altrettanto tempo i residenti della zona hanno lamentato una «pressoché occupazione del parco cittadino» sottratto quindi alle abituali attività di svago, di giovani, famiglie ed anziani a causo dello spaccio di droga che veniva praticato «a tutte le ore e sotto gli occhi di tutti» hanno riferito i cittadini ai poliziotti che attraverso le indagini hanno potuto accertare la veridicità della segnalazione. Scattano quindi le misure investigative che porteranno all’arresto di 4 tunisini Bejaoui Ramzi nato il 14 maggio del1984, Lassoued Sahli Khalifa nato il 2 aprile del 1987, Namouchi Mouhamed Zied nato il 17 luglio 1978 e Sihili Elyes nato il 22 marzo 1983 in Tunisia.
L’indagine Tutto parte dall’arresto di altri tre magrebini Hannachi Nizar, Kaire Nawi e Jendoubi Taher e dalle informazioni raccolte dai clienti di questi tre «spacciatori», che avrebbero indicato alla polizia i loro nuovi pusher. Così iniziano le attività di intercettazione delle telefonate degli «spacciatori tunisini». I poliziotti si sono accorti che le attività di spaccio erano significative e intense, per quantità di appuntamenti da parte dei presunti spacciatori con i loro clienti. Ramificazioni dell’attività si sono estese fino all’intera zona a valle della città, compresa l’area di Settevalli, passando per Ferro di Cavallo, via della Pallotta (Centro Bambagioni) e il Parco S. Anna. I due principali pusher indicati sono stati riconosciuti dai clienti come Willy, che è stato poi identificato in Bejaoui e Kabora il cui nome effettivo sarebbe Namouchi.
Il blitz Insomma i poliziotti circondano il parco di Sant’Anna al momento di alcuni appuntamenti per lo spaccio, intercettati telefonicamente. Cadono in trappola prima alcuni clienti che confermano sia i numeri telefonici a cui chiamavano per acquistare sia la cocaina che l’eroina, trovata in loro possesso dagli agenti e, in un secondo momento, gli spacciatori che hanno rpima provato a fuggire e poi sono stati fermati dai poliziotti che li aspettavano al parco.