Poliziotti in azione (Foto archivio Fabrizio Troccoli)

Da tempo alla seconda sezione Criminalità diffusa della squadra mobile sono giunte notizie di un magrebino che, visto di sovente a spasso col cane al parco della Verbanella, in realtà era dedito allo spaccio.

L’uomo è stato visto avvicinarsi a persone e consegnare involucri in cambio di denaro. Le segnalazioni provenivano da più persone che sono solite frequentare il parco, purtroppo spesso teatro di scambi tra pusher e clienti. L’attività investigativa che ne è scaturita ha consentito di accertare (non senza sorpresa) che lo stesso senza dubbio all’identità Rahem Aymen, dell’87 e che era ristretto agli arresti domiciliari in un appartamento di Via XX Settembre, situato proprio alla sommità del Parco della Verbanella.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti il giovane, che può fruire di un terrazzo dal quale domina tutto l’area sottostante, controlla l’arrivo dei clienti e facendo finta di portare a spasso il cane, esce di casa (evadendo quindi dagli arresti domiciliari) per procedere allo spaccio.

Dopo alcuni appostamenti, nella serata di lunedì il presunto pusher è stato visto arrivare nel parco dagli agenti che ne osservavano i movimenti:  si è avvicinato ad una persona (poi dichiaratasi tossicodipendente eroinomane) e gli ha proposto la cessione di una dose.

Il cliente, una volta condotto in questura, ha dichiarato di essersi sentito dire dal magrebino, una volta raggiuntolo sulla panchina ove era seduto in attesa, una frase di questo tipo : «ti ho visto dal terrazzo e sono uscito per raggiungerti perché ho capito che cercavi droga», scrivono gli agenti in una nota.

In particolare, il tunisino si è seduto vicino a lui e gli ha proposto di provare la sua droga (eroina) e, nel momento in cui si stava apprestando ad aprire l’involucro, è stato bloccato dai poliziotti, che gli hanno contestato anche l’evasione. Il sostituto procuratore Cicchella, una volta appresi i fatti, ha disposto l’arresto sia per lo spaccio che per l’evasione. La successiva perquisizione ha consentito di rinvenire materiale da taglio e ritagli di buste in cellophane, a dimostrazione del fatto che l’uomo continuava, nonostante la detenzione domiciliare, a confezionare eroina e spacciare addirittura all’esterno della propria abitazione.

Sono altresì in corso accertamenti sul proprietario dell’appartamento che viveva assieme a Rahem, alla moglie italiana e ad un altro africano. Il tunisino era detenuto per tentato omicidio poi derubricato a lesioni gravi.

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