Il tribunale di Perugia (foto F.Troccoli)

di Enzo Beretta 

L’inchiesta Piramide nella quale è coinvolto, tra gli altri, l’ex capo della massoneria Antonio Perelli non parte in tribunale. Sono passati 41 mesi dal rinvio a giudizio firmato dal gup Lidia Brutti nei confronti di nove persone tra dirigenti regionali e farmacisti ma fino a questo momento non si è celebrata neppure un’udienza dell’istruttoria dibattimentale. Non si trovano giudici penali compatibili a comporre il collegio in quanto molti di essi già si sono pronunciati attraverso provvedimenti precedenti.

Udienza filtro Prossimo appuntamento in aula l’11 luglio. Vale a dire tre anni e mezzo abbondanti dopo il rinvio a giudizio. Stando alle accuse del pm Mario Formisano, l’ex capo della massoneria, insieme a Luca Orlandi e Linda Richieri, avrebbe «gestito il servizio di Accreditamento della direzione Salute della Regione favorendo sistematicamente alcuni operatori sanitari accreditati o da accreditare ai danni di altri». Per luglio – giorno dell’udienza filtro e della costituzione delle parti – tutti o quasi tutti i reati contestati saranno da considerarsi prescritti, eccezion fatta per le ipotesi associative e quelle di concussione. 

Abbreviato Un solo imputato, il farmacista Pantelis Kurtsopulos, aveva scelto di essere processato con rito abbreviato: in primo grado era stato condannato a due anni e dieci mesi, l’assoluzione dell’appello è stata però impugnata dall’accusa e la Cassazione ha recentemente disposto l’annullamento con rinvio a Firenze.

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