di Enzo Beretta
Annullata dal tribunale del riesame di Perugia l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Alfredo Cospito e di altri cinque indagati accusati a vario titolo di istigazione a delinquere, anche aggravata dalle finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico in relazione ad alcuni articoli pubblicati sulla rivista Vetriolo. La motivazione dei giudici verrà depositata entro i prossimi 45 giorni. Già una volta il Riesame aveva annullato l’ordinanza del gip Valerio D’Andria di Perugia accogliendo le istanze difensive a proposito delle misure cautelari, ritenendo mancanti i gravi indizi di colpevolezza. Quella pronuncia era stata impugnata dai pm in Cassazione e gli ermellini avevano annullato con rinvio per un nuovo esame che, nei fatti, ha prodotto lo stesso risultato. È importante sottolineare che nessuno degli indagati aveva comunque misure cautelari in essere per questo procedimento. Cospito, detenuto al 41 bis, si era collegato in videoconferenza per l’udienza di martedì.
Le parole del legale «Non è che uno scritto solo perché proviene dall’area anarchica può essere considerato istigatorio – aveva detto il difensore di Michele Fabiani, l’avvocato Carmelo Parente -. Per il reato di istigazione a delinquere, per giurisprudenza costante occorre che ci sia un idoneità in concreto a commettere reati. Riguardo alle esigenze cautelari bisogna chiedersi se è possibile limitare la libertà personale di una persona solo per le sue idee. Di questo si parla, di un reato d’opinione».