«Un continuo ripetersi di furti o tentativi di furti notturni nonostante un servizio di vigilanza dedicata notturna al costo di oltre 50 mila euro all’anno a carico degli associati». L’associazione per la vigilanza della zona tra San Vetturino e Montebello, che raggruppa 130 famiglie più altre 120 residenti nella zona, prende carta e penna e scrive al sindaco Andrea Romizi e al questore Carmelo Gugliotta per chiedere aiuto: nella lettera si sottolinea la necessità di un «urgente e immediato incontro pubblico per un esame congiunto della situazione attuale e delle possibili soluzioni finora inapplicate e/o non sperimentate». L’associazione, nata giuridicamente nel 2010 ma formalmente operativa già dal 2000, parla di una «cittadinanza è veramente alla disperazione, non tanto per i danni economici», ma perché «teme per la propria incolumità». Alle forze dell’ordine, «sempre tempestivamente intervenute ad ogni richiesta, ma ovviamente a reato avvenuto», si riconosce il lavoro svolto ma si chiede al contempo «un presidio del territorio in modo continuo, permanente ed efficace».
I numeri A testimoniare la gravità della situazione nella lettera, firmata da Calvio Gerardo, Ferrini Enzo, Gori Francesco, Orazi Roberto, Pegiati Riccardo, Rastelli Fausto, Sabatini Alberto, Solinas Attilio e Volpi Luigi, l’associazione allega i numeri: «Dal 2000 agli inizi del 2014 si erano verificati un numero di circa 15 attacchi complessivi mentre ora, dal giugno 2014 a oggi, si sono verificati oltre 23 episodi, di cui 12 solamente dall’inizio del corrente mese di luglio e 4 nella notte del 29 luglio». Numeri, quelli dell’ultimo mese, «che non hanno eguali»: nella notte dell’11 ci sono stati un furto e due tentati furti, tre tentati furti il 16 e così via fino ai quattro della notte tra il 29 e il 30 luglio.
INTERATTIVO: I FURTI IN UMBRIA DAL 2010 AL 2013
Aderite Il comitato chiede poi alle altre famiglie che ancora non l’hanno fatto di aderire all’associazione «per consentire il potenziamento della sorveglianza e la eventuale installazione di telecamere». Infatti per il servizio di vigilanza servono soldi e «allo stato, purtroppo, le risorse disponibili non consentono l’incremento del servizio auspicato, ma addirittura la deficitaria situazione finanziaria potrebbe costringerci a limitare ulteriormente l’orario attuale di servizio o, perfino, all’interruzione del servizio stesso». Quanto all’assemblea, quando sindaco e assessore daranno la disponibilità verranno comunicate data e ora.