Il giudice Umberto Rana dopo l'aggressione in tribunale

Il presidente dell’Anm, Eugenio Albamonte, definisce «paradossale» quanto accaduto al magistrato Umberto Rana accoltellato nel settembre scorso nel tribunale civile di Perugia dall’albergatore spellano Roberto Ferracci sotto processo a Firenze per tentato omicidio.

INTERVISTA AL GIUDICE EROE DOPO L’ACCOLTELLAMENTO

Come nei casi di malattia «Al collega – si apprende – è stato decurtato lo stipendio come avviene nei casi di malattia per la nostra categoria, per l’assenza dall’attività lavorativa nei giorni seguenti all’accoltellamento. Oltre al danno, la beffa». «In questa legislatura – spiega Albamonte – era stato presentato in Parlamento un disegno di legge per armonizzare il trattamento economico previsto per i casi di congedo straordinario, per l’aspettativa e per l’infermità dei magistrati.

Parlano Rana e Formisano «Dopo le dimissioni dall’ospedale sono stato assente dal servizio 26 giorni – ha spiegato Rana -. Questo è uno dei ‘privilegi’ dei quali godiamo secondo una certa classe politica e l’opinione pubblica». La segnalazione all’Anm nazionale è arrivata dalla giunta locale presieduta da Mario Formisano: «Abbiamo segnalato questo problema all’ufficio sindacale dell’Anm. In malattia o in maternità viene persa automaticamente l’indennità giudiziaria. In situazioni come quella di Umberto Rana, però, l’assenza del magistrato era derivata da un’aggressione subìta perfino in ufficio. Perciò il caso è davvero paradossale».

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3 replies on “Perugia, decurtato lo stipendio al giudice eroe assente dal lavoro dopo l’accoltellamento in tribunale”

  1. la lingua batte dove il dente duole, eh? Tutta questa, pur legittima, preoccupazione e sollecitudine NON l’ho mai vista per i G.d.P. privati di TUTTO (contributi previdenziali, malattia, ferie, maternità)…..

  2. @maxwalyer a parte che invece di star peggio tutti, dovremmo lottare tutti insieme per star meglio a prescindere! Quello che trovo sconcertante è che mentre il Parlamento è affaccendato, con magno gaudio del ministro Orlando, a coprire le porcate dei potenti di turno, nulla viene fatto a tutela di una categoria che, negli anni, è stata criminalizzata solo perché negli anni ha cercato di affermare che “la legge è uguale per tutti”.

  3. pienamente d’accordo, infatti non dipende, ne è MAI dipeso da noi. Tuttavia è un dato di fatto che la contraddizione intrinseca è venuta, in passato, proprio da uella stessa ANMche, in nome di una malintesa e miope difesa castale, ha fatto di tutto e di più perché ai G.d.P. continuassero a venire negati i più elementari diritti costituzionali dei lavoratori (previdenza, malattia, maternità, ferie pagate etc.).Ora speriamo che, meglio tardi che mai, si rendano conto che alla lunga, stavano segando lo stesso albero sul quale, pur se su rami infinitamente più comodi dei nostri, stavano seduti anche loro….

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