di Mar.Ros.
È stato interrogato e sottoposto a fermo di polizia giudiziaria, poi arrestato e tradotto in carcere il presunto assassino di Ridha Jamooui, ucciso a mani nude nella notte tra domenica e lunedì in via Romagna, nel quartiere di Borgo Bovio a Terni. La svolta nelle indagini sull’omicidio sarebbe arrivata al termine di un intenso lunedì pomeriggio di indagini. Nell’istituto penitenziario di Spoleto (e non Sabbione come precedentemente riportato), come indiziato di delitto, un giovane nigeriano di nome Samuel Obagbolo, operaio, sposato con due figli, residente nella zona est della città.
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Omicidio a Terni, ricostruite le ore precedenti Nel corso della giornata gli inquirenti, acquisendo immagini di videosorveglianza e raccogliendo informazioni tra i conoscenti delle persone coinvolte nella tragica rissa, hanno ricostruito le ore precedenti il sinistro stradale che ha innescato la furia omicida contro l’operaio tunisino. Un lavoro apparentemente secondario ma risultato fondamentale per dimostrare che il nigeriano arrestato e l’uomo investito da un automobilista italiano, erano insieme in bicicletta già nelle ore precedenti. Solo così, considerata la scarsa collaborazione dello straniero coinvolto nell’incidente, i militari sarebbero riusciti a individuare il presunto autore dell’omicidio. Entrambi sono stati portati in caserma nella serata di lunedì e interrogati a lungo. Sul corpo della vittima è stata intanto disposta l’autopsia ma non è stata ancora eseguita. In corso di conferimento l’incarico al medico legale. Intanto emerge che l’operaio tunisino, ammazzato di botte, era sottoposto agli arresti domiciliari come misura cautelare in attesa di processo per maltrattamenti in famiglia. La notte in cui ha trovato la morte nel quartiere di Borgo Bovio, posto che aveva dei permessi di uscita per lavoro, probabilmente non avrebbe potuto trovarsi in strada.
Ridha ammazzato di botte Le indagini intanto proseguono, la Procura di Terni (il caso è in mano al sostituto procuratore Barbara Mazzullo) sta effettuando tutti gli approfondimenti del caso. Si valutano in particolare in queste ore eventuali provvedimenti nei confronti degli altri soggetti coinvolti e con massima attenzione vengono analizzate le testimonianze sin qui raccolte perché se i sistemi di videosorveglianza si sono rivelati preziosi per individuare il presunto assassino, la beffa starebbe nell’assenza di immagini riprese su quello spazio tra le aiuole dove Ridha è stato ammazzato di botte. La telecamera comunale della vicina rotatoria dei Bersaglieri sarebbe infatti rivolta verso via Tre Venezie, spalle a via Romagna dove invece il delitto si è consumato. Il distributore di carburante Eni e il vicino condominio di via Marche sono invece sprovvisti di sistemi di videosorveglianza.